Le indicazioni emerse dall’indagine congiunturale sul commercio al dettaglio, realizzata in collaborazione tra le Camere di commercio provinciali e Unioncamere Emilia-Romagna, hanno evidenziato all’inizio del 2022 un rallentamento rispetto all’accelerazione registrata alla fine del 2021.
Nel primo trimestre dell’anno, infatti, le vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna sono aumentate (+3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma con un ritmo più contenuto se confrontato con quello del trimestre precedente (quando l’aumento era stato del 4,7%); un incremento che ha permesso un recupero ma solo parziale, tanto che le vendite risultano ancora inferiori (del 6,5%) a quelle del primo trimestre del 2019, l’ultimo anno pre-pandemico.
Dopo il forte recupero realizzato tra i mesi di aprile e giugno del 2021, dunque, la ripresa del settore si è andata un po’ indebolendo. Tra gennaio e marzo 2022 la percentuale di imprese con vendite in aumento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si è ridotta di quasi dieci punti, scendendo a quota 39,9%: un livello che resta comunque elevato, ma decisamente più ridotto rispetto ai dati riferiti al periodo compreso tra aprile e dicembre scorsi; allo stesso tempo è risalita al 36,7% la percentuale di imprese che invece nel periodo preso in considerazione hanno dichiarato vendite inferiori a quelle dello stesso trimestre del 2021. Il saldo tra le prime e le seconde, pur rimanendo positivo, è quindi sensibilmente peggiorato, scendendo a +3,2 punti percentuali.
Complice anche l’effetto della stagionalità, le aspettative per l’immediato futuro sembrano tuttavia orientate in senso positivo: è infatti raddoppiata (dal 12,9% al 25,9%) la quota delle imprese che si attendono un aumento del fatturato nel secondo trimestre dell’anno, e contemporaneamente si è dimezzata (dal 36% al 17,9%) la percentuale di imprese che temono invece una riduzione delle vendite. Questo doppio andamento ha determinato nel complesso un netto recupero del saldo, risalito da -23,2 a +8 punti percentuali, un livello considerato però solo “moderatamente positivo” da Unioncamere.
Nonostante questo scenario di luci e ombre, al 31 marzo 2022 le imprese emiliano-romagnole attive nel settore del commercio al dettaglio sono leggermente aumentate (102 unità in più, pari a +0,2%), mentre la base imprenditoriale del commercio al dettaglio nazionale ha accentuato la sua tendenza negativa (-1,4%).
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Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...
Sono sempre più vergognosi senza un briciolo di pudore ,superpagati per scaldare le poltrone e non per risolvere i problemi reali della gente !
La sinistra vuole solo governare non pensa le cose importanti per gli italiani anche se non è in grado di farl: pur di avere voti […]