Sarà probabilmente l’elettorato cinque stelle il decisore di ultima istanza sulla sfida comunale a Reggio Emilia: non perché i grillini (o ex tali, non è chiaro) abbiano la forza per vincere con un proprio candidato, ma viceversa perché, da terzo polo conclamato, spetterà loro scegliere tra due “meno peggio”, ossia il democratico Vecchi o il leghista Salati.
I sondaggi parlano chiaro, la logica politica ancor di più. Se a correre per gli stellati sarà Rossella Ognibene, avvocata e ambientalista, il Movimento reggiano verrà percepito più a sinistra di quanto sia in realtà. Secchiona e serissima, la Ognibene piacerà all’anima cattocomunista che alberga nei cuori della maggioranza dei reggiani – e questo non aiuterà Vecchi al primo turno, ma potrebbe farlo vincere al secondo. Non si vede proprio come potrebbe stare in piedi un accordo al ballottaggio Salati-5Stelle, con una candidata ex verde rimasta verde oggi più che mai, mentre un candidato più espressamente filo-governativo riaprirebbe forse i giochi. Ma i filogovernativi in corsa, in casa cinque stelle, non si vedono o non corrono – e sono comunque antagonisti rispetto all’arrembante Lega salviniana.
Centrosinistra e centrodestra sono quasi appaiati, oggi a Reggio, ed entrambi assai lontani dal 50 più uno per cento. Il Movimento risulta staccato di oltre dieci punti: un margine difficilmente colmabile. Si andrebbe dunque a un challenge round di giugno di Salati contro Vecchi. Con una plausibile delusione grillina e il prevedibile effetto trascinamento dell’esito delle Europee a scombinare tutti i piani.
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Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media