Come cambia la campagna elettorale americana ora che il presidente è risultato positivo al Covid-19? Cambia di parecchio, anzi viene sconvolta. Immaginiamo in queste ore i rispettivi staff impegnati nell’elaborazione di aggiornamenti tattici e strategici ai piani per l’ultimo mese di campagna elettorale. Non era mai accaduto che si votasse in tempi di pandemia. Tantomeno con un presidente infetto.
Nei principali social media dominano preoccupazione, solidarietà ma soprattutto ironia pesante. Molti evocano il karma (che nella versione mainstream italiana equivale a una sorta di “chi la fa, l’aspetti”). Per mesi Trump ha sottovalutato l’impatto del virus, ha minimizzato la diffusione della pandemia, ha suggerito rimedi improbabili. E si è fatto testimonial di precauzioni soft, evitando a lungo di indossare la mascherina, talvolta persino ridicolizzando gli scienziati che indicavano il contrario. Stavolta, invece, è toccato a lui e alla moglie Melania, probabilmente contagiati durante un volo aereo da un’assistente già infetta.
Trump e consorte non accusano al momento sintomi di aggressione pesante della malattia. Ma l’agenda degli impegni di campagna elettorale viene inevitabilmente sconvolta. I due contagiati dovranno affrontare un periodo di quarantena delle cui caratteristiche non si è ancora parlato. Tra pochi giorni è in programma il secondo dibattito televisivo con lo sfidante democratico Joe Biden. Sarà in grado Trump di parteciparvi? E in quali condizioni di sicurezza, per sé e per gli altri?
Può succedere di tutto: il tycoon newyorkese ci ha abituati a sorprese clamorose.
Una valutazione a freddo indica come Trump si giocherà il tutto per tutto sul timing del decorso sanitario, invero anch’esso poco prevedibile. Il presidente è un improvvisatore, un uomo di spettacolo. Sa che ora l’intera attenzione della campagna elettorale si soffermerà su di lui e metterà Biden all’angolo. I tempi standard del decorso Covid, salvo peggioramenti, prevedono per lui l’uscita dalla malattia circa una settimana prima del voto. Potrebbe ripresentarsi agli americani come il combattente che ha superato anche questa prova. Ma Biden? Il rivale gli ha rubato la scena. Ora il candidato dem dovrà trovare nuove soluzioni per rimettersi al centro dell’America che vuole cambiare. Cercare il voto moderato e ragionevole, opposto a un voto che la malattia presidenziale renderà certamente più emotivo.
Chi si attendeva una campagna elettorale movimentata era già stato accontentato fino a ieri. Oggi, da movimentate che erano, le elezioni presidenziali si trasformano insieme in dramma e in commedia con trama da serie Netflix. E non è detto che finisca il 3 novembre.
Ultimi commenti
"CEMENTO" MORI...come dicevano i latini....
Sarebbe interessante sapere quanti diritti edificatori ancora non soddisfatti ci portiamo dalle passate giunte.
Come precisato dall'assessore Pasini la responsabilità è della precedente Giunta (di "centrodestra"?)