“Teatro come luogo della fotografia”, Ascolini e Ghidorsi al convegno internazionale di Ferrara

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I fotografi di teatro Vasco Ascolini e Tiziano Ghidorsi, sabato 26 novembre, partecipano al convegno internazionale, dal titolo “Teatro come luogo della fotografia”, organizzato dalla Fondazione Teatro comunale di Ferrara diretto da Moni Ovadia, che si terrà nel Ridotto del Teatro Comunale “Claudio Abbado” della città estense.
All’iniziativa, insieme ad Ascolini e Ghidorsi, partecipano altri tre fotografi di teatro tra i più importanti a livello internazionale: Massimo Agus, Marco Caselli Nirmal, Silvia Lelli.

Vasco Ascolini, fotografo ufficiale del Teatro Municipale “Romolo Valli “ di Reggio Emilia, riconosciuto a livello internazionale, è stato maestro del fotografo Tiziano Ghidorsi, geometra correggese che ha sviluppato da autodidatta una particolare sensibilità creativa e artistica che lo ha portato negli anni, attraverso un lungo percorso di affinamento, a diventare uno dei più talentuosi fotografi nazionali di teatro, riconosciuto in Italia e all’estero.
Fotografo ufficiale del Teatro Asioli di Correggio, della Rassegna Correggio Jazz e del Centro Teatrale Europeo Etoile, Ghidorsi ha ritratto oltre 400 spettacoli di danza classica, prosa, jazz, ma la sua preferita resta la danza contemporanea, “a cui il bianco e nero dona in pieno la drammaticità espressiva del dettaglio di volti e corpi, perché la bella foto di teatro è quella che coglie il particolare, anche se non è perfetta”.
Invitati recentemente a una serata organizzata dal Lions Correggio “Antonio Allegri”, Ascolini e Ghidorsi hanno descritto sapientemente l’arte del fotografo di teatro: “la fotografia non è mai statica – ha sottolineato Ascolini – ma in continuo movimento: ognuno la legge e la interpreta in base al proprio stato d’animo e alla propria cultura”.
La capacità di catturare quell’unico indimenticabile momento a cui donare l’eternità, “non è frutto solo di mera tecnica – ha spiegato Ghidorsi – ci vuole il cuore”. Quel cuore che lo ha portato a concentrarsi sui soggetti di scena che, come per magia, perdono la gravità del teatro, del palcoscenico, e rimangono sospesi, fissati per sempre nell’infinità del tempo e dello spazio.

Nel corso della serata introdotta dalla presidente del Lions Club locale Antonella Vezzali e intervistato da Marco Altimani, attraverso la proiezione di un’antologia delle sue migliori opere, Ghidorsi ha raccontato l’evoluzione del suo percorso artistico, nato dalla passione per i frequenti viaggi, condivisa sempre con la moglie Rita Incerti. “Sognavo di diventare un fotografo del National Geographic – ha esordito il fotografo – poi, grazie ad un’opportunità offerta dall’amico Stefano Daolio, mi sono avvicinato alla fotografia di teatro”.

Ascolini e Ghidorsi domani saranno protagonisti del convegno internazionale dedicato alla fotografia di teatro, ultimo prestigioso riconoscimento di una carriera in continua evoluzione. “Ora sto approfondendo lo studio della fotografia museale – ha anticipato Ghidorsi alla platea riunita all’Hotel President a Correggio – a fine novembre esporrò alcuni scatti effettuati nel museo della Casa natale di Raffaello in una mostra collettiva a Vercelli a cui partecipa anche Vasco Ascolini”.


Un soggetto nuovo, questa volta di elementi statici, a cui la delicata intensità del bianco e nero di Ghidorsi dona lo stesso movimento poetico e intensa vivacità. “Le immagini, d’altra parte, – svela il fotografo correggese – si valutano ogni volta in modo diverso, perché prendono vita negli occhi di chi le guarda”.