A Modena. La grande partecipazione di lavoratori, pensionati e giovani modenesi allo sciopero generale di Cgil e Uil e alla manifestazione di stamattina a Bologna, è la conferma di quanto siano sentite le ragioni della mobilitazione presentate durante le centinaia di assemblee svolte nelle scorse settimane.
I modenesi che parteciperanno alla manifestazione regionale sono oltre le aspettative dei sindacati. Oltre 2.500 hanno raggiunto, o stanno raggiungendo, Bologna con 30 pullman, treno e mezzi propri per far sentire la loro voce per cambiare la manovra di bilancio, aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici e investire nelle politiche industriali.
L’adesione allo sciopero nel modenese si attesta mediamente sul 70% .
In particolare dalle prime rilevazioni sindacali di queste ore, segnaliamo adesioni oltre il 90% alla Rossi Spa, il 95% all’Angelo Po di Carpi, 95% all’Emmegi di Limidi di Soliera.
Adesioni (al primo turno di lavoro) del 70-80% alle Ceramiche Del Conca, circa il 60% ad Atlas Concorde Spezzano, 70% in Livanova, 50% in Mallinckrodt Dar.
Alla Cores Italia di Castelvetro adesioni tra 30% e 40% in produzione, 50% in Abitcoop Modena, 30-35% in 4 cantieri di Jona Ristrutturazioni Modena. Chiuso il centro servizi Cmb Carpi.
Adesioni intorno al 55% in Panini Spa, al 45% in Smurfit Westrock e Albertazzi Spa.
Adesioni allo sciopero del 60% a Salumifici Granterre, del 70% a Caseifici Granterre, 60% alla Granarolo di Soliera, il 60% in Agricola Tre Valli di Magreta.
Adesioni del 40% in Coop Alleanza 3.0, 80% nel Gruppo Cir Food (fatte salve le precettazioni per garantire i servizi essenziali), 100% nei servizi di ristorazione Dussmann presso le scuole di Sassuolo.
Adesioni alte (al netto della garanzia dei servizi essenziali) anche fra il personale della Cooperativa Gulliver con la chiusura della maggior parte dei centri diurni per disabili e anziani di Modena e provincia, ampia adesione anche fra educatrici, insegnanti d’infanzia e collaboratrici scolastiche dei servizi 0-6 anni di Modena e provincia e operanti anche presso la Fondazione Cresci@mo.
Chiusi 7 nidi su 10 e 7 scuole dell’infanzia su 9 del Comune di Modena. Chiuse quasi tutte le isole ecologiche gestite da Aliante.
Numerose le segnalazioni di plessi scolastici chiusi o a orario ridotto in tutta la provincia, così come per le scuole dell’infanzia e dei nidi della Fondazione Cresci@mo.
Chiusi i poliambulatori dell’ospedale di Carpi, chiusa la Centrale Operativa Territoriale di Carpi, dimezzati sempre su Carpi i servizi amministrativi, chiuso il Cup di Castelfranco Emilia. Dimezzato il servizio del Centro di Salute Mentale di Sassuolo, sciopera tutto il Csm di Carpi, chiusi a Modena i poliambulatori Ausl Windsor Park, chiusa l’endoscopia di Pavullo e Baggiovara, a Castelfranco Emilia sciopera il 100% dei terapisti occupazionali, gli addetti di igiene pubblica, qualche adesione anche in sala operatoria, e gli amministrativi della direzione. Altissima adesione. Fra i blocchi operatori di Baggiovara (80% dei non precettati).
Centinaia sono anche i pensionati modenesi presenti a Bologna per chiedere un’equa rivalutazione delle pensioni, il Fondo per la non autosufficienza e i servizi di welfare, per difendere la sanità pubblica.
“Oggi è una grande giornata di democrazia, speriamo che il Governo ascolti la voce di tutta questa gente” affermano Daniele Dieci (segretario Cgil Modena) e Roberto Rinaldi (coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia).
A Reggio Emilia. E’ sciopero generale di 8 ore quello proclamato da Cgil e Uil per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici e investire nelle politiche industriali.
Una mobilitazione che si articola in 43 piazze su tutto il territorio nazionale e che per la nostra regione confluisce nel capoluogo bolognese con un lungo corteo che si snoda a partire da Porta Lame per raggiungere Piazza Maggiore dove, a fine mattinata, si terrà il comizio conclusivo con Maurizio Landini, Segretario generale della Cgil.
Lo sciopero proclamato per contrastare le scelte ingiuste e sbagliate del Governo ha visto una grande partecipazione con migliaia di persone che si sono recate a Bologna con pullman e treni e un’altissima adesione anche nel territorio reggiano.
Tra le aziende maggiormente rappresentative dei diversi settori produttivi dove le lavoratrici e i lavoratori hanno incrociato le braccia si sono raggiunte altissime percentuali di adesione: Argo Tractors 80%, Dana Motion System 100%, Interpump – Reparto macchine 100% – montaggio 90%, Arag (produzione) 60% , Manifattura San Maurizio 96%, Procter&Gamble (produzione) 70%, Graniti Fiandre (produzione) 60%, Istituzioni Nidi e Scuole dell’Infanzia 85%, Coop Alleanza 3.0 30%, Cir Food 80%, Coopservice Vigilanza 15%, Lidl 50%, Sicuritalia 10%, Margaritelli Ferroviaria (Zurco) 85%, Caseifici Granterre 70%, F.lli Veroni 70%, Cantine Riunite & Civ 20%, Afv logistica 90%
Cgil e Uil provinciali esprimono grande soddisfazione per l’importante adesione allo sciopero e per la rilevantissima partecipazione alla manifestazione di Bologna.
Infrastrutture e trasporti, de Pascale da Reggio: incontrerò Salvini per le priorità
“Incontrerò il ministro Salvini per chiedergli di decidere insieme quante risorse lo Stato può mettere a disposizione della Regione Emilia-Romagna e quali sono le opere prioritarie”.
Lo ha annunciato il presidente della Regione, Michele de Pascale a Reggio Emilia di fatto nella sua prima uscita ufficiale da governatore dopo la proclamazione dell’altro giorno.
Nella Città del Tricolore ha incontrato il sindaco, Marco Massari dando così inizio alle sue visite istituzionali nei capoluoghi (cominciate qui non a caso “visto che alle elezioni il Pd ha fatto registrare il miglior risultato di tutta la regione”, ha detto de Pascale) per poi partecipare ad un convegno organizzato dall’Ausl per la lotta al cancro al centro internazionale Loris Malaguzzi.
Parlando del tema infrastrutture, de Pascale ha tracciato le priorità. “Ci sono diversi livelli di confronto e di prospettive strategica. Sicuramente una criticità sulla quale intervenire è il trasporto pubblico locale. E poi occorre una rivoluzione su ferro del trasporto merci perché non esiste in prospettiva un ampliamento stradale che possa dare la stessa risposte. Ma queste sono opere che necessitano di un intervento dello Stato”. Perciò de Pascale lancia il monito. “Il piano regionale dei trasporti che andremo ad approntare non deve essere un libro dei sogni, va ‘matchato’ con le esigenze e le finanze del Governo. Non possiamo parlare di cento opere se poi ci sono i soldi per finanziarne due. Ecco perché con Salvini vorrei stabilire risorse e priorità”, ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna che ieri aveva anche detto di avere preso un appuntamento con la premier Giorgia Meloni che si terrà a Palazzo Chigi la prossima settimana.
Sui social ha poi postato il presidente della Regione Emilia-Romagna: “In campagna elettorale ci siamo presi impegni che ora vogliamo realizzare, con il contributo di chi vive e lavora in Emilia-Romagna.
A Reggio Emilia, insieme al sindaco Massari, abbiamo parlato di tre priorità fondamentali per questo territorio e per tutta la regione.
La sanità è al centro del nostro impegno, con un’autoriforma che apra una nuova stagione di innovazione e garantisca servizi migliori per tutti.
Dobbiamo inoltre garantire a ogni bambino e bambina un’istruzione di qualità e inclusiva, grazie a investimenti adeguati che sostengano il sistema scolastico di ogni territorio.
Infine, abbiamo parlato di diritto alla casa: con una crisi degli affitti che colpisce sempre più famiglie, dobbiamo lavorare per offrire soluzioni concrete e sostenibili.
Le sfide sono tante, ma insieme possiamo superarle e costruire una regione ancora più forte e solidale”.
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