Aveva organizzato un perfetto sistema per far credere a due ignari giovani di poter conseguire la patente di guida in modo più semplice e veloce del normale, ma è stata scoperta e denunciata.
I fatti hanno avuto inizio lo scorso anno, quando una 53enne di Bibbiano, impiegata presso una scuola guida della Val d’Enza del tutto estranea ai fatti, si è messa in contatto con due giovanissimi inducendoli a pagare 500 euro ciascuno per sostenere il corso e i relativi esami per il conseguimento del titolo abilitativo alla guida.
La truffa prevedeva addirittura l’esecuzione di finti esami di teoria online, a seguito dei quali la donna ha consegnato ai ragazzi un foglio rosa contraffatto a loro intestato, e il sostenimento di esercitazioni di guida. Le indagini dei Carabinieri di San Polo d’Enza hanno avuto inizio nel momento in cui le due vittime, visto l’eccessivo ritardo nel fissare la data dell’esame di pratica, hanno segnalato la vicenda. Scoperti i fatti a carico della donna è scattata quindi una segnalazione alla Procura delle Repubblica di Reggio Emilia per i reati di falsità materiale commessa da privato in atti pubblici e truffa aggravata continuata.
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proposta: ma se a tutti questi giovani nuovi italiani, tutta salute e crack, cominciassimo a fargli scavare, dei buchi per terra (altresi' chiamate miniere)
tranquilli che il nuovo reggiano e' gia' stato scarcerato ed e' di nuovo libero di girare per la nostra citta' in cerca di Crack. Se […]
Progetto sulla carta ottimo, poi speriamo non si riveli un semplice viale alberato dove i nuovi reggiani possono distribuire ed acquistare stupefacenti H24.... Rimaniamo fiduciosamente in