Rt a 0,69: dal 21 giugno Italia in zona bianca

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Dalla riunione della cabina di regia tra Ministero della salute, Istituto superiore di sanità e Regioni è emersa una sostanziale stabilità dell’indice Rt in Italia: nell’ultima settimana, infatti, l’indice di trasmissibilità è passato da 0.68 a 0.69, con un lievissimo aumento che per il momento non desta preoccupazione. Un dato positivo che segnala una situazione di epidemia in lenta ma inesorabile regressione (come avviene quando Rt è inferiore a 1); come confermato peraltro anche dal calo dell’incidenza, uno dei valori chiave per le decisioni sulle eventuali misure restrittive, scesa a quota 16,7 casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 25 casi ogni 100mila abitanti di una settimana fa.

Secondo il rapporto della cabina di regia, tutte le Regioni e le Province autonome sono state classificate a rischio basso, tranne tre: Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Molise, che sono invece considerate a rischio moderato. Tutte le Regioni e le Province autonome, in ogni caso, hanno comunque un valore di Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

Nessuna Regione o Provincia automa ha registrato nell’ultima settimana un superamento della soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o in area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sceso a quota 6%, con una diminuzione del numero di persone ricoverate, passate dalle 688 dell’8 giugno alle 504 del 15 giugno. Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sceso ulteriormente, arrivando al 6%: il numero di persone ricoverate è diminuito dalle 4.685 dell’8 giugno alle 3.333 del 15 giugno. Solo quattro Regioni – Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia e Veneto – hanno riportato una singola allerta di resilienza, mentre nessuna Regione o Provincia automa ha riportato allerte multiple.