Riparte Parma Capitale italiana della cultura: lo sarà anche per il 2021

Hospitale Il futuro della memoria Parma

Nel pomeriggio di venerdì 4 settembre, con la cerimonia di apertura dell’evento al Parco Ducale, è ripartito il percorso di Parma Capitale italiana della cultura 2020, che ha confermato il ruolo del capoluogo emiliano anche per il 2021 dopo la sospensione delle attività che si era resa necessaria all’inizio di quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 e del conseguente lockdown.

Alla seconda inaugurazione – dopo quella di inizio gennaio – erano presenti il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, l’assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori, la direttrice del Teatro Regio di Parma Anna Maria Meo e tutti i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni culturali e imprenditoriali parmensi.

La Regione ha sostenuto Parma 2020+21 investendo 3 milioni di euro a sostegno della rassegna, a cui si devono aggiungere i due milioni di fondi europei Por-Fesr utilizzati per il restauro dell’Ospedale Vecchio, che ospiterà la principale mostra-installazione dell’evento, dal titolo “Hospitale”, aperta al pubblico fino all’8 dicembre: racconta la storia dell’Ospedale Vecchio che, insieme all’intero complesso monumentale, dal 2016 è oggetto di un importante intervento di rigenerazione urbana che darà vita a un museo multimediale permanente dedicato alla memoria della città.

La mostra-installazione è una video-narrazione, articolata in più parti, che ripercorre la vita dell’ospedale attraverso la presenza virtuale degli attori Marco Baliani e Giovanna Bozzolo, che assumeranno di volta in volta il ruolo di “io narrante” o di testimoni degli eventi. Otto grandi superfici tessili, che occupano le pareti della navata centrale, diventano gli schermi sui quali si articola il racconto da più punti di vista.

“La cultura è forse il settore più colpito dall’epidemia: teatri, cinema, biblioteche, musei, archivi chiusi per lungo tempo, che ancora stentano a riprendere le attività”, ha sottolineato l’assessore Felicori: “Però sappiamo anche che il patrimonio culturale e lo spettacolo, così come il ricco tessuto di tradizioni e saperi italiani, saranno il traino della ripartenza dopo i mesi difficili di incertezza e sofferenza. Parma Capitale della cultura 2020+21 ha il compito, duro ma esaltante, di dare il segnale di avvio, di generare fiducia. Quella che fino a ieri era una grande opportunità di rilancio per la città, oggi si carica di una responsabilità nazionale: la cultura, di per sé fattore di educazione, è altresì una leva economica, un fattore di sviluppo. Parma con la sua regione possono e devono essere un esempio e un incitamento”.

“Questo appuntamento è importante per l’Italia, ma è importante per ognuno di noi e anche per l’Europa”, ha aggiunto il presidente Sassoli a margine della cerimonia: “Il nostro patrimonio culturale è un pezzo fondamentale della nostra identità comune. E non si tratta solo della conservazione di opere d’arte ma dei valori che ci consentono di pensare e di costruire un’Europa che sia più autentica, che abbia cittadini più veri. Rafforzare la nostra identità comunale è fondamentale perché, lo dimostra quanto successo in questi mesi, nessuno ormai può farcela da solo. Abbiamo invece una grande storia comune per tutti e 27 i paesi che dobbiamo solo valorizzare per rafforzare la cittadinanza europea. Questo è un bel messaggio che può partire proprio qui da Parma”.