Rettifica Corghi di Novellara, la vertenza per il contratto riparte da zero: in arrivo altre 60 ore di sciopero

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È arrivata a un nuovo bivio la vertenza dei lavoratori e delle lavoratrici della Rettifica Corghi di Novellara che da novembre stanno scioperando per il rinnovo del contratto aziendale. Dopo che già il mese di dicembre era stato caratterizzato dagli scioperi, che hanno ormai raggiunto le 60 ore di astensione dal lavoro nelle ultime settimane, il nuovo anno si è riaperto sotto il segno delle mobilitazioni: davanti al persistere di una linea considerata di chiusura da parte della proprietà nei confronti delle richieste, l’assemblea dei lavoratori ha infatti proclamato un pacchetto di altre 60 ore di sciopero.

Prima di Natale la sigla sindacale Fiom-Cgil di Reggio aveva inviato all’azienda una proposta per chiudere la vertenza e raggiungere un accordo: “Si trattava di una richiesta economica decisamente più bassa rispetto alle rivendicazioni iniziali, e aveva lo scopo di arrivare a un compromesso”, ha spiegato il sindacalista della Fiom Emiliano Borciani. Ma l’azienda, a cui il sindacato aveva chiesto di rispondere entro il 31 dicembre, non ha dato nessun riscontro positivo.

“C’è grande delusione da parte degli operai – ha aggiunto Borciani – perché la proprietà sta forzando un braccio di ferro per una questione di principio: i dipendenti però lo hanno capito e non hanno intenzione di cedere. Visto che l’azienda ha rifiutato la proposta di mediazione della Fiom, anche i lavoratori hanno deciso di mettere da parte quella mediazione e di lottare a questo punto per l’intera piattaforma. Gli operai della Rettifica Corghi non hanno intenzione di farsi prendere in giro, non ritengono corretto il comportamento aziendale e per questo non si stancheranno di scioperare”.

La vertenza, in attesa di un’eventuale mossa dell’azienda, rimane dunque ancora aperta: “Ora la palla è nel campo dell’azienda che dovrà decidere se giungere a un compromesso, come si auspicherebbe, o continuare sulla linea dell’intransigenza. Da parte nostra non è mai mancata e mai mancherà la disponibilità al dialogo, ma gli accordi si fanno in due, noi abbiamo già fatto la nostra parte”, ha concluso la Fiom-Cgil.