Regione, solidarietà all’Ucraina

assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna

Solidarietà al popolo ucraino e impegno per l’immediata cessazione del conflitto. Impegno per l’accoglienza dei profughi ucraini in fuga dalla guerra. Richiesta di puntuali interventi per sostenere le famiglie e le imprese, su cui peseranno gli inevitabili rincari di gas e luce dovuti alla conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina. Richiesta di invitare il Governo a sostenere l’istituzione di un fondo europeo compensativo per gli Stati maggiormente penalizzati dall’applicazione delle sanzioni alla Russia e di eventuali sue contro-sanzioni.

Disco verde all’unanimità dei votanti (39 consiglieri) in Assemblea legislativa a una risoluzione sottoscritta e approvata da Pd-Lista Bonaccini-ER Coraggiosa-Europa Verde-Lega-Fdi-Fi-Rete Civica-Movimento 5 Stelle in merito alla guerra in Ucraina.

Nel testo si esprime cordoglio per tutte le vittime del conflitto e si chiede il rafforzamento di una politica estera e di difesa comune per l’Unione europea.

“Pensavamo che la guerra in Europa appartenesse alle pagine ingiallite della storia, ma purtroppo non è così: siamo di fronte allo spettro di una guerra mondiale e atomica, per questo dobbiamo evitare l’escalation del conflitto. C’è uno scenario di confronto-scontro tra democrazie e autocrazie, le fiaccolate e le parole del pacifismo vanno bene, ma bisogna decidere da che parte stare: noi siamo dalla parte dell’America, dell’Ue e della Nato e al popolo ucraino servono anche armi per difendersi”, spiega Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) che rilancia anche “la necessità di sanzioni durissime verso la Russia, senza scappatoie. Così come dobbiamo diversificare le fonti di approvvigionamento energetico per avere un’indipendenza energetica anche riprendendo le perforazioni nel Mediterraneo, la riapertura delle centrali a carbone e la realizzazione di rigassificatori”.

Netta la posizione di Michele Barcaiuolo (Fdi) che ricorda come “ancora una volta l’Unione europea esce unita solo apparentemente, ma non alza la testa per un obiettivo unitario: ora l’Italia deve rivendicare il proprio ruolo storico e far pesare i nostri interessi nazionali, quando si parla di sanzioni bisogna capire se fanno più danni a chi le subisce o a chi le fa: rischiamo che le sanzioni alla Russia danneggino più noi che loro. E’ curioso che tutti dicano sì alle sanzioni alla Russia, ma poi si dividano in base agli interessi nazionali sulla gradualità delle sanzioni”. Barcaiuolo ha poi duramente criticato il Governo Draghi: “Abbiamo fatto figure da operetta con il collaboratore di Draghi che non gli passa al telefono il Presidente ucraino dicendo che deve prendere un appuntamento o del ministro degli Esteri italiano che nel pieno della crisi attacca Putin facendosi ridicolizzare. Siamo ben collocati nel difendere la sovranità ucraina, ma bisogna anche saper legge e capire come si svilupperà il conflitto e trovo ridicolo provare a cancellare la cultura russa”.

Igor Taruffi (ER Coraggiosa) ha condannato la politica estera di Putin verso l’Ucraina: “Se qualcuno ancora aveva dei dubbi su chi fosse in realtà Putin ora è tutto chiaro: mi fa piacere che anche chi negli anni, tra i partiti politici e leader italiani, ha, per usare un eufemismo, simpatizzato con Putin ora ne prenda le distanze”. Taruffi è stato netto: “Le sanzioni economiche sono l’unica scelta che abbiamo, visto che l’altra è quella di un intervento militare che però significa la terza guerra mondiale contro la Russia. Dobbiamo sapere che le sanzioni dureranno a lungo e avranno un costo molto alto per tutti noi”. Poi ancora: “Dalla caduta dell’Unione Sovietica a oggi la storia dell’Ucraina è stata complessa e piena di contraddizioni, bisogna con serietà prenderne atto e fare i conti con questa controversa storia. Così come è oggettivo che l’allargamento della Nato a est abbia creato problemi e instabilità: non è giusto non poter dire in pubblico queste cose perché si viene tacciati di filo-putismo. Anche l’Occidente ha fatto errori, bisogna prenderne atto. Il punto finale deve essere quello di un Ucraina sovrana, ma neutrale”.

Per Matteo Rancan (Lega): “Purtroppo dalla storia non abbiamo imparato nulla: dobbiamo evitare un’escalation e per questo dobbiamo evitare tifoserie, con i missili e con le bombe non si risolve nulla, ma si crea solo disagio sociale”. Il leghista ha voluto ringraziare “i tanti enti di volontariato, le tante parrocchie e i tanti Comuni che accolgono i profughi ucraini: sarebbe giusto che la Regione stanziasse fondi per tutti quei Comuni che, anche se ancora mancano fondi statali per questo, accolgono i profughi. Dobbiamo lavorare con tutte le nostre forze per cercare di intraprendere la via diplomatica per fermare questo scempio”. Dal Carroccio anche un ragionamento sulle conseguenze economiche del conflitto: “Le sanzioni e le contro-sanzioni avranno gravi conseguenze sul nostro territorio: per questo dobbiamo lavorare per sostenere famiglie e imprese, servono azioni concrete e sostegni economici”.

“Dobbiamo provare a lenire le ferite di chi arriva nel nostro Paese: voglio ricordare le parole di Papa Francesco: ‘Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato, ogni guerra è una vittoria delle forze del male’. Mai avrei pensato di dover parlare di guerra in quest’Assemblea”, sottolinea Valentina Castaldini (FI) che ha rivolto parole molto toccanti alle donne ucraine: “Le madri che vedono partire i figli per il fronte e le anziane che preferiscono non fuggire pur sapendo che sta arrivando la guerra perché troppe stanche fisicamente e temono di non riuscire a fare il viaggio”. Castadini ha invitato a realizzare un registro per le famiglie che vogliono accogliere profughi, un punto di incontro e più coordinamento nella raccolta fondi. “Bisogna anche che si preveda di insegnare l’italiano ai bambini che arrivano perché staranno qui a lungo”, sottolinea la forzista.

Netta Silvia Zamboni (Europa Verde): “Dobbiamo tirare il freno d’emergenza sul conflitto perché se non ci si riesce cadremo nel baratro: è un risultato importante aver realizzato una risoluzione unitaria. E’ giusto aver previsto sanzioni economiche che, però, purtroppo colpiscono anche chi le impone”. Zamboni ha chiesto un’azione più incisiva dell’Unione europea e si è detta preoccupata dal programma di riarmo annunciato dalla Germania. “Bisogna accogliere i profughi anche tenendo conto che prosegue l’emergenza Coronavirus e che molti dei profughi che arrivano non sono vaccinati”, spiega la consigliera, che annuncia come, pur votando la risoluzione unitaria bipartisan, Europa Verde abbia presentato anche una propria risoluzione (“Dove ci sono proposte a lungo termine”).

“Dopo due anni di pandemia ci troviamo a parlare di rischio di terza guerra mondiale: dobbiamo pensare agli errori del passato per non ricommetterli, stiamo pagando il costo di una mancata politica energetica, abbiamo mancato di fare investimenti sulle energie rinnovabili per fare a meno del gas russo da cui dipendiamo”, spiega Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle), che ricorda come “l’idea di riaprire le centrali a carbone è uno scenario inquietante. Dobbiamo provare a fare la nostra parte fermare una guerra insensata e di sostenere i nostri sindaci nell’accoglienza dei profughi”.

“Una risoluzione unitaria è molto importante: siamo di fronte a una tragedia inaccettabile: oltre un milione di profughi ha superato i confini. Servono soluzioni e interventi a livello internazionali”, spiega Marcella Zappaterra (Pd), che ha parlato di “tenace resistenza degli ucraini che non vogliono essere sudditi di Mosca: l’Europa, di solito titubante, ha preso una posizione netta dimostrando che il rapporto transatlantico tra Ue e Usa è molto forte. Cominciamo a vedere un po’ di dissenso anche nelle piazze russe. Siamo al fianco degli ucraini perché non accettiamo violenze e soverchierie di una guerra che viola principia fondamentali. Siamo al fianco dei profughi ucraini e rifiutiamo, come dice l’articolo 11 della Costituzione, la guerra come strumento di risoluzioni delle controversie tra i popoli. Non siamo in guerra contro la Russia, non siamo in guerra contro nessuno, ma non siamo neutrali: siamo al fianco dell’Ucraina, se aiutiamo l’Ucraina a resistere aiutiamo il negoziato”.