Non senza giustificata soddisfazione per le rielezione a Bologna, il governatore regionale Stefano Bonaccini motteggiava tra i media con abbronzatura d’ordinanza e Ray-Ban trasparenti ultimi moda: “Mi piacerebbe che l’Emilia-Romagna diventasse la prima regione plastic-free d’Italia. Abbiamo fatto troppo poco”.
Erano i giorni di Greta Thunberg, della nuova sinistra ecologista europea, insomma il verde si portava con tutto – ovviamente a costo zero.
Sabato scorso, e siamo a novembre, Bonaccini (nel frattempo sostenuto da un governo amico) scongiurava Marattin e compagnia dem sulla legge di stabilità di non sognarsi neppure di inserire una microtassa sui prodotti in plastica: il distretto biomedicale di Mirandola ne subirebbe conseguenze catastrofiche e soprattutto – parola di governatore – la temutissima Lega se ne gioverebbe in misura determinante per mandare a casa il sempiterno centrosinistra emiliano.
Conosco persone che hanno stimato Bonaccini per le sue dichiarate intenzioni a favore del Green New Deal. Il punto è che viviamo la fase delle self fakenews. Il politico si schiera a favore, poi contro, poi di nuovo a favore senza che vi sia non dico un briciolo di coerenza politica e di contenuti, ma che essi seguitino ad essere ancora più rilevante dello tsunami propagandistico degli ultimi anni.
Dinanzi a questi personaggi – e non mi riferisco certo al solo Bonaccini – mette tenerezza perfino il vecchio Honecker.
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"Tutto sbagliato, tutto da rifare...", diceva il leggendario Gino Bartali... Dovranno chiudere la baracca nuovamente, rimettere mano al portafoglio e rifare tutto da capo. ma non preoccupiamoci […]
Facciamo un elenco? Silk faw, piscina via melato, l’arena , mercato coperto , e di recente campo di atletica che nemmeno compare nel piano triennale
Le fiere,il mercato coperto, manca solo la Rcf arena per fare filotto .