Reggio si mobilita contro i venti di guerra

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Scrivono in una nota congiunta il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi e il presidente della Provincia Giorgio Zanni: “Di fronte alle notizie estremamente preoccupanti che giungono dal confine russo-ucraino pensiamo vitale ribadire la nostra preoccupazione per uno scenario che non si può ritenere accettabile venga risolto attraverso logiche belliche.
Le crisi internazionali hanno bisogno, oggi più che mai, di soluzioni diplomatiche, di tavoli di trattativa in cui siano le dinamiche della politica, e non gli arsenali militari, a dettare l’agenda.

Ne va della vita di decine di migliaia di civili, che sempre soffrono il prezzo maggiore da tali tipi di evoluzioni, in un mondo globalizzato in cui le enormi dotazioni di armi di distruzione di massa presenti a tutte le latitudini impongono alle classi dirigenti responsabilità ad ogni livello, pena rischi enormi, oltre l’immaginabile.
Richiamando il dettato costituzionale all’articolo 11 abbiamo deciso di promuovere una manifestazione per la pace, per una soluzione del conflitto in atto che rimetta al centro i negoziati e che riannodi i fili interrotti di quel confronto all’insegna del disarmo e degli accordi che hanno posto fine alla Guerra Fredda.

Le sfide che il mondo contemporaneo ha davanti sono molteplici, dalla crisi climatica alla povertà, e l’interconnessione delle questioni sul tavolo deve indurre a costruire alleanze non divisive per la cooperazione, con come principio guida la solidarietà internazionale.
Reggio Emilia ha una storia di costante impegno e mobilitazione su questi valori: oggi torna drammaticamente urgente la capacità di far crescere una mobilitazione spontanea che da ogni realtà locale attraverso l’intera Italia, l’Europa, il mondo, non accetti mediazioni sui valori costituenti che dal secondo Dopoguerra in poi hanno consentito oltre 70 anni di pace”.