Reggio. Vecchi e Zanni: protocolli antimafia fondamentali contro le infiltrazioni

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Scrivono in una nota congiunta Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e Giorgio Zanni, presidente della Provincia: “Il protocollo antimafia fra la Prefettura, i Comuni e la Provincia di Reggio Emilia entrato in vigore nel 2015 e successivamente aggiornato nel 2021, ha la funzione di introdurre clausole speciali, per il nostro territorio, volte ad estendere le verifiche antimafia tipiche dell’edilizia pubblica anche all’edilizia privata nella forma più rigorosa delle informazioni del Prefetto.

Questa eccezionalità, ovvero l’applicazione degli strumenti di controllo sulle infiltrazioni mafiose anche all’edilizia privata, non ha altri precedenti sul territorio nazionale e rappresenta lo strumento più efficiente e diffuso a disposizione per il contrasto alle attività malavitose.
Chi vuole costruire, ristrutturare, manutenere un immobile o cedere un titolo edilizio nella provincia di Reggio Emilia accetta, in sede di richiesta del titolo autorizzativo, di essere sottoposto a controlli antimafia senza che questo ritardi il rilascio dei titoli edilizi.
L’elevato livello di controllo, replicato su tutti i Comuni reggiani, ha reso necessaria la costituzione di un Ufficio associato Legalità coordinato dalla Provincia. Gli utenti finali – cittadini, tecnici, imprese – non hanno subito, in questo modo, alcun disservizio nella presentazione delle pratiche ed hanno continuato a rivolgersi agli Sportelli unici per l’edilizia; mentre i Comuni, grazie all’Ufficio associato, hanno evitato la replicazione di procedure di verifica antimafia sulle medesime ditte, creando inoltre un’unica banca dati a scala provinciale utile per il monitoraggio delle richieste pervenute e le risposte rilasciate.

Per dare un’idea della dimensione dei controlli, nel 2022 sono stati sottoposti a richiesta di informativa antimafia 705 interventi in provincia di Reggio Emilia, mentre nel 2023 questo dato è più che raddoppiato pari a quasi 1.500 richieste di controlli attraverso l’informativa antimafia o l’avvenuta iscrizione alle white list. Senza i protocolli in vigore, applicando la normativa nazionale, sarebbero stati verificati meno di un quarto di questi interventi..
Si è dunque costruito, in questi anni, un quadro continuamente aggiornato e condiviso fra Comuni, Provincia e Prefettura sulle attività edilizie del territorio provinciale che non esitiamo a definire unico a livello nazionale, con l’obiettivo di prevenire e contrastare l’infiltrazione mafiosa nell’economia e nella società.

Il numero crescente di interdittive antimafia, esito dello straordinario lavoro di verifica e accertamento della Prefettura e delle Forze dell’ordine, conferma sia l’importanza dei protocolli sia, soprattutto, la diffusa presenza, nel territorio, del permanere di situazioni di illegalità.
Per questi motivi sono fondamentali strumenti quali i protocolli e l’uso della white list, a disposizione in particolare dei proprietari immobiliari, degli istituti di credito e dei professionisti per la scelta dell’impresa edile che dovrà svolgere i lavori: richiedere l’iscrizione alla white list come garanzia di legalità, deve essere una condizione necessaria, prima di valutare ulteriori criteri di scelta dell’impresa, come l’affidabilità e il prezzo nella realizzazione dei lavori.

I protocolli rappresentano, in conclusione, uno strumento innovativo e fondamentale nel lavoro di contrasto alle infiltrazioni mafiose presenti nel territorio a garanzia di legalità, sicurezza e trasparenza del mercato. A distanza di quasi dieci anni dalla loro prima applicazione siamo in grado di trarre un bilancio estremante positivo, tale da farci dire che la sperimentazione, ormai consolidata nell’edilizia, ha tutte le caratteristiche per poter essere estesa ad altri settori economici”.



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