Reggio. Se c’è stato di necessità il parcheggio al pronto soccorso non va pagato

Ospedale Santa Maria Nuova

E’ ora di applicare un sistema differente di sosta per chi si reca al Pronto Soccorso di Reggio Emilia, perchè la sanzione relativa può essere illegittima.
A stabilirlo è il giudice di pace di Reggio Emilia,  Maghenzani Taverna,  nella sentenza del 9 ottobre su ricorso promosso dalla consigliera comunale del M5S Paola Soragni, difesa dal collega di studio avvocato Iembo. Il motivo dell’illegittimità della sanzione è lo stato di necessità, che non ha permesso di “attivare o rinnovare l’uso del disco orario o altra strumentazione necessaria alla sosta in tale sito”, così si legge nella sentenza.
“E’ inaccettabile che per dirigersi in un centro commerciale non sia richiesto il pagamento per la sosta, mentre per dirigersi al Pronto Soccorso sì – afferma Soragni – Vi sono centri commerciali che rilasciano alle casse un biglietto che permette l’uscita dal parcheggio senza obbligo di pagare la sosta se si è acquistato al centro commerciale. Al Pronto Soccorso invece, dove si sa quando si entra ma non si sa quando si esce (nel mio caso specifico ero stata ricoverata d’urgenza e operata, rimanendo degente circa una settimana, e vivendo da sola con mia figlia non avevo nessuno che potesse accompagnarmi), è richiesto il pagamento del biglietto della sosta e i rinnovi successivi.
In reparto mi era stata consegnata apposita documentazione che attestava il mio ricovero e le mie dimissioni. Ma anche ciò non è stato ritenuto sufficiente per ottenere accoglimento della domanda su riesame, che avevo presentato, rigettato con la seguente motivazione: “L’archiviazione per gli stati di necessità è sottoposta solo e solamente alla valutazione di un organo superiore”.
Sono stata pertanto costretta ad adire il giudice di pace, versando una somma di contributo unificato di 43 euro, a fronte di due multe di euro 29,40 l’una. E la mia volontà di proseguire giudizialmente è stata dettata non certo dall’ammontare della somma della sanzione amministrativa, ma per l’ingiustizia della stessa. E se la sottoscritta si può permettere di versare la somma di contributo unificato e presentarsi dinanzi al giudice di pace, vi sono persone che accettano di pagare una sanzione illegittima, per evitare costi superiori di difesa processuale.
Occorre cambiare metodo, trovare soluzioni differenti, come rilasciare un ticket da parte della struttura sanitaria che permetta di uscire senza nulla pagare”.