Reggio. Frode fiscale da 10 milioni: 26 indagati, Guardia di finanza anche nella sede dell’Hellas Verona

Guardia di finanza 117 auto piazza Prampolini Reggio

Dall’alba di questa mattina oltre 100 militari della Guardia di finanza e della polizia di Stato, coordinati della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, stanno dando esecuzione ad un decreto di perquisizione personale e locale con informazione di garanzia nei confronti di 26 persone fisiche e giuridiche indagate a vario titolo, con 22 società interessate anche da perquisizioni e sequestri in varie regioni del nord e centro Italia. Tra queste, riferisce l’Ansa, anche la società di calcio Hellas Verona, che milita in serie A. Lo stesso patron della società scaligera, il carpigiano Maurizio Setti, risulterebbe tra gli indagati.

Poco dopo le 13, con un comunicato, Hellas Verona FC ha però tenuto a minimizzare il proprio coinvolgimento affermando che “la Guardia di finanza sta effettuando un’indagine su una società terza e non sull’Hellas Verona” e che “non è stata effettuata alcuna perquisizione né nella sede né altrove”, ma il club “ha spontaneamente messo a disposizione le proprie risultanze contabili relative ai rapporti con detta società, che consistono nella ricezione di sole tre fatture relative al periodo di imposta di quattro anni fa e comunque di modesto importo, circa 50.000 euro”. La società inoltre smentisce “in maniera categorica che l’oggetto dei documenti fiscali richiesti attenga a contratti di sponsorizzazione, argomento di cui nessuno ha mai parlato”.

L’indagine “Cyrano” – condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza e dalla Squadra mobile della Questura di Reggio Emilia e diretta dal procuratore capo Calogero Gaetano Paci – ha permesso di accertare la sussistenza di una società “cartiera”, con oggetto sociale dichiarato “attività delle concessionarie pubblicitarie”, costituita a Modena al solo scopo di emettere fatture per operazioni oggettivamente inesistenti.

Il provvedimento di perquisizione e sequestro odierno è stato emesso dall’autorità giudiziaria nei confronti di 22 società utilizzatrici, dislocate su tutto il territorio nazionale e di altrettanti soggetti risultati essere nel tempo loro rappresentanti legali o amministratori ed attive in diverse attività d’impresa, alcune note sul mercato.

Al centro di tutta l’indagine fatture, per operazioni inesistenti, che sarebbero state emesse da una concessionaria pubblicitaria con sede fittizia a Modena, ma gestita da reggiani. Una sorta di “cartiera”, sospettano gli inquirenti, pure perquisita nei giorni scorsi. Oggi, nel mirino sono invece finite gli utilizzatori. I clienti reggiani dell’agenzia “cartiera” sono di Rubiera, Carpineti, Casalgrande e Cavola di Toano nonché un club che organizza eventi con sede ad Albinea.

Si tratterebbe di operazioni di minore rilevanza economica rispetto a quelle che, secondo gli inquirenti, coinvolgerebbero le altre società coinvolte e che si occupano di produzione di programmi televisivi trasmessi via satellite, trasporti di merci, edilizia o meccanica. Oltre a Verona, Parma, Modena, Viareggio, Forlì-Cesena, Bologna, Borgomanero, Treviglio, Carpi, Sassuolo, Mirandola, Fornovo e Vignola le altre città coinvolte.

Al termine dell’attività d’indagine, è stato documentato (allo stato in via cautelare trattandosi di attività di indagine preliminare) come le 22 società interessate abbiano utilizzato, nelle rispettive dichiarazioni annuali ai fini dell’Iva e delle Imposte dirette, fatture per operazioni inesistenti ricevute dalla società cartiera per oltre 10 milioni di euro.

 



Ci sono 2 commenti

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  1. Fausto Poli

    Da una vita, esempio la Reggiana, i dirigenti tramite commercialisti competenti…. In terza categoria, le aziendine, sponsorizzano x, per poi passare in banca per ritirarli quasi tutti. Io negoziante, sponsorizzo, mi fatturano 100, io pago, poi passo in banca e ritiro i 100. Cosi’ risulta che ho versato 100. E non e’ vero ! !! !!! Succede da 50 anni.


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