Reggio, sciopero lavoratrici Manifattura San Maurizio contro Max Mara

presidio protesta Manifattura San Maurizio Tecnopolo Reggio #19 – CGIL

Nella mattinata di venerdì 23 maggio le lavoratrici della Manifattura San Maurizio hanno scioperato per rivendicare migliori condizioni di lavoro organizzando un presidio di protesta davanti al Tecnopolo di Reggio, situato nel Capannone 19 delle ex Officine Reggiane, in occasione della presentazione del progetto del cosiddetto “Polo della moda” di Max Mara Fashion Group, che sorgerà nell’area delle ex Fiere di Reggio a Mancasale.

Le lavoratrici si sono presentate in camice bianco con scritte di protesta sulla schiena (“La dignità di un lavoratore non si calpesta”) e hanno alzato cartelli con gli slogan “Rispetto” e “Dignità”.

“Le lavoratrici di Manifattura San Maurizio chiedono rispetto per la loro condizione di lavoratrici donne e madri, oltre al miglioramento delle loro condizioni lavorative e salariali”, ha sottolineato Erica Morelli, segretaria di Filctem-Cgil: “Con determinazione hanno deciso di far sentire la loro voce presidiando l’iniziativa di questa mattina e hanno indossato il loro camice bianco, simbolo del lavoro di alta professionalità che svolgono quotidianamente e a cui sono molto legate, chiedendone il rispetto anche attraverso il riconoscimento di maggiori diritti”.

Alla base della protesta, ha spiegato Filctem-Cgil, che ha organizzato la mobilitazione, “ci sono permessi negati, ferie imposte, ritmi insostenibili che producono danni fisici e malattie professionali, nessun riconoscimento salariale: questo è il quotidiano di 200 dipendenti che ora hanno deciso di dire basta e chiedono si attui un dialogo costruttivo con la direzione. Chiediamo che anche il Comune di Reggio, che gestirà assieme a Max Mara la riqualificazione della area delle ex Fiere, non si dimentichi del lavoro ma faccia del rispetto dei contratti e delle relazioni sindacali un elemento importante di tutte le discussioni future”.



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