Reggio. Nuovo numero della rivista RS Ricerche Storiche di Istoreco

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È a disposizione dei lettori il nuovo numero di RS-Ricerche Storiche, la rivista dell’istituto storico reggiano Istoreco, unica pubblicazione cartacea dell’intero circuito regionale. Il volume è disponibile in diverse librerie reggiane o direttamente nella sede di Istoreco; in questo caso è necessario fissare un appuntamento scrivendo a staff@istoreco.re.it o chiamando il numero 0522 437327.

Il 2020, oltre al 75esimo anniversario della liberazione, ha visto anche la sessantesima ricorrenza dei fatti del 7 luglio 1960, che Michele Bellelli ricorda con le foto dei funerali delle cinque vittime svoltisi il 9 luglio. «Insieme ad una folla di comuni cittadini vennero ad onorare le vittime personalità politiche locali e nazionali: il segretario nazionale del PCI Palmiro Togliatti, il leader della Resistenza Ferruccio Parri e Umberto Terracini solo per citare i più noti»

Particolarmente densa la sezione “Ricerche” che presenta i saggi di Alessandra Fontanesi, Chiara Torcianti con Franco Capone, e Alessandro Incerti. Fontanesi guida alla scoperta di un luogo della memoria dimenticato, il campo di concentramento di Reggio Emilia a Cavazzoli; Torcianti e Capone parlano del disastro dei Canneti di Marola (nel comune di Carpineti), che nel maggio 1902 uccise dodici persone. Con Incerti si passa oltre l’Atlantico per atterrare in America per seguire le vite di alcuni socialisti reggiani che contribuirono alla nascita del socialismo italiano negli Stati Uniti.

Nella sezione “Memorie & Biografie” sono ospitate due storie tanto diverse quanto affascinanti. Lo storico ungherese Gábor Dombi segue le tracce del gelataio campagnolese Francesco Tirelli, emigrato a Budapest alla fine degli anni Venti, che, per avere salvato la vita di dieci ebrei, fu insignito del premio “Giusto Tra le Nazioni”. Morì in circostanza oscure in Svizzera nel 1954. Il secondo racconto è la storia della vita militare di Luigi Menozzi che, nel suo diario, scrive: «Il mio fronte in Italia fu al Col di Lana, 3.000 metri nel Trentino Alto Adige, quello in Grecia (Albania, Macedonia), confine con la Bulgaria, verso quota 1.050 e per giunta mi trattennero in Grecia (Salonicco) sino al 9 gennaio 1920».

Ancora Michele Bellelli, nella sezione Documenti d’Archivio, ricostruisce un pezzo della vita delle Officine Reggiane raccontando di Danilo Corinaldesi «un personaggio poco conosciuto nella storia delle Reggiane, ma fu uno dei dirigenti di primo piano negli anni ’30 e ’40, assumendo le cariche di direttore dell’ufficio vendite, procuratore e presidente della MAP. Svolse anche un ruolo durante la guerra di Liberazione, ancora non ben chiarito, al servizio degli Alleati». Chiudono il fascicolo i saggi di Giovanni Guidotti e Loretta Giaroni dedicati a Nilde Iotti, in occasione del centenario della nascita.