Reggio, l’assessora Sidoli: “Lo Stato faccia seguito alle promesse con azioni tempestive: lealtà verso i “piccoli” dell’economia”

Mariafrancesca Sidoli

Tra le tante voci che si sono levate per commentare l’ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, quello del 24 ottobre, c’è anche quella di Mariafrancesca Sidoli, assessora alle attività produttive e al commercio del Comune di Reggio: “Il Covid non ama nessuno. Meno che meno i “piccoli”. Siano essi bambini, anziani, poveri, disabili, malati o siano essi lavoratori e imprenditori. Nel periodo maggio-settembre 2020, secondo il rapporto Caritas, l’incidenza dei nuovi poveri è passata dal 31% al 45% e l’incremento è stato spinto da piccoli commercianti e lavoratori autonomi, i “piccoli” dell’economia”.

“Questo è uno degli effetti del Covid di primavera. Ora abbiamo il Covid d’autunno, di fronte al quale, ancora una volta, nessuno si salva da solo e nessuno può salvarsi senza uno Stato garante di equità e artefice di coesione sociale, che è essenziale quanto il pane. Serve un patto sociale, quindi leale”, ha aggiunto l’assessora.

Per Sidoli “è evidente” quanto le misure assunte nel nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri “colpiscano ad ampio spettro diversi settori dell’economia, con danno prevedibile, anzi certo, a numerose imprese, prime tra tutte quelle del food (agro-alimentare), che hanno nei pubblici esercizi – bar, ristoranti, pub, gelaterie, servizi di catering – un canale di distribuzione privilegiato e che nella nostra regione costituiscono una delle principali voci di produttività”.

E poi il mondo delle partite Iva, e tra queste quelle dei piccoli e medi imprenditori, “è tra quelli più fragili, colpiti e meno tutelati. Non è pensabile che questi operatori economici possano resistere a lungo, a reddito zero o diminuito, e con le spese correnti abituali da affrontare”.

Dopo gli importanti sacrifici già richiesti con il lockdown della scorsa primavera, e i necessari investimenti per potersi adattare ai protocolli sanitari di sicurezza, dunque, “oggi viene richiesto un nuovo e pesante sforzo: la sospensione di fiere e sagre, la chiusura delle attività di somministrazione alle 18. Dopo quest’ora cambierà il volto delle città. Le associazioni di categoria dissentono; si prevedono manifestazioni”.

“Come amministratore pubblico – ha aggiunto l’assessora Sidoli – non posso non mantenere uno sguardo d’insieme, cosciente sia del grave pericolo sanitario sia della potenziale frattura sociale. È prioritario salvaguardare il più possibile gli ambiti della sanità e della scuola. È pacifico. A questi sacrifici, sostenuti da un settore nell’interesse di tutti, oggi – non domani o chissà quando – devono corrispondere certezze da parte dello Stato: ristoro concreto e immediato a chi deve chiudere, con facilitazioni di accesso al credito o allo sgravio fiscale. E dobbiamo corrispondere tutti noi, con responsabilità, facendo la nostra parte”.

Gli operatori economici, ha promesso infine l’assessora Sidoli, “mi troveranno al loro fianco, affinché lo Stato faccia seguito alle promesse con azioni plausibili, tempestive e reali: liquidità immediata a fondo perduto, cassa integrazione, riduzione di imposte e affitti e, laddove possibile, il ritorno a misure meno restrittive. Allo stesso tempo energie, lavoro e risorse dovranno essere reindirizzati, anche da parte nostra, affinché si possano trovare sostegno e rilancio nel più breve tempo possibile. Ci salveremo se avremo uno sguardo responsabile gli uni verso gli altri”.