Quarantuno condanne, le più alte a 20 anni per l’ex presidente del Consiglio comunale di Piacenza Giuseppe Caruso e per Salvatore Grande Aracri, figlio del boss Francesco e nipote di Nicolino. Le ha pronunciate a Bologna, nell’aula bunker del carcere della Dozza, il gup Sandro Pecorella, concludendo in primo grado il processo in abbreviato sull’inchiesta di ‘Ndrangheta ‘Grimilde’, con al centro le infiltrazioni a Brescello (Reggio Emilia), unico comune emiliano-romagnolo sciolto per mafia. Per Caruso, ex FdI ed ex funzionario delle dogane, ruolo col quale avrebbe aiutato la cosca, è stata disposta una provvisionale da un milione per il Comune di Piacenza. Alle condanne si aggiungono anche nove patteggiamenti.
“Oggi è stata scritta una pagina importante nella storia di Brescello, il cui territorio – come accertato dalla sentenza – è stato teatro di una asfissiante infiltrazione ndranghetista e di gravi delitti di matrice mafiosa. Il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno, oltre che di una rilevante provvisionale (oltre 100.000 euro), costituisce un momento di profondo riscatto e di ristoro per i danni subiti da una comunità la cui immagine e identità è stata deturpata dalla presenza mafiosa”, ha commentato l’avvocato Salvatore Tesoriero, difensore di parte civile per il Comune di Brescello.
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buonasera, ma qualcuno vede ancora della polizia locale in giro per il centro, l'ultima volta durante COVID-19, visti con cane al guinzaglio mi fermano a
Monica Guerritore. Una grande attrice. Una bellissima donna. Ed anche una grande scrittrice. Ho appena terminato di leggere un suo libro di qualche anno fa, […]
Oh, dx o sx alle nuove elezioni faranno spallucce. Con il presidio dell' esercito, allora si avra' il miglior controllo.