Reggio. Dodicenne bullizzato a scuola da un compagno, denunciato coetaneo

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Quasi ogni giorno, in classe o fuori dall’istituto scolastico, da circa un anno, subiva continui insulti da parte di un compagno di scuola, il quale gli si rivolgeva offendendolo con vari epiteti ingiuriosi. Non perdeva occasione per importunarlo, in un’occasione lo aveva colpito volutamente alla testa con un pallone, fino all’utimo episodio in cui, la vittima che si trovava alla fermata dell’autobus, dopo essere stato offeso, veniva afferrato dallo zaino e strattonato, fatto cadere a terra sul marciapiede, procurandogli sbucciature sul gomito, ginocchio e caviglie.

Quest’ultimo episodio, che ha procurato al 12enne alcune ferite giudicate guaribili in qualche giorno, ha visto il padre del minore, rivolgersi ai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza denunciando quanto il figlio subiva da tempo. Per questi motivi con l’accusa di lesioni personali i carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza, a conclusione delle indagini, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna un minore residente in provincia di Reggio Emilia.

La vittima ha raccontato che da circa un anno subiva, quasi ogni giorno, in classe o fuori dall’istituto scolastico gravi offese da parte di un suo coetaneo compagno di scuola, in un’occasione, veniva colpito volutamente in testa con un pallone. In altre occasioni, per metterlo in cattiva luce agli occhi degli altri compagni, si sarebbe impossessato di alcuni oggetti di proprietà degli altri alunni, per poi riporli nello zaino della vittima facendo credere che fosse stato lui a rubarli. Fatti che hanno ingenerato nella vittima un forte stato di ansia e paura di uscire di casa, e di non voler più frequentare la scuola. L’ultimo episodio, che ha indotto il padre a rivolgersi ai carabinieri per denunciare quanto il figlio subiva da tempo, e avvenuto il 14 febbraio, quando, il ragazzo si trovava presso la fermata dell’autobus e notava venirgli incontro il compagno di scuola, il quale urlava il suo nome rivolgendogli insulti quali “sei furbo a scuola, fai delle scemenze”, “sei stupido”, ed altre offese. La vittima lo ignorava, ma lo stesso continuava a schernirlo, e cominciando dapprima a tirargli lo zaino di scuola che aveva indosso, per poi afferrargli una gamba facendolo cadere a terra, sul marciapiede procurandogli sbucciature sul gomito, ginocchio e caviglie giudicate guaribili dai sanitari in qualche giorno.