Reggio. Diocesi in lutto per la morte di Luciano Lanzoni, sepolto in Madagascar

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Nel pomeriggio del 18 giugno si è spento all’ospedale di Ampasimanjeva in Madagascar il missionario Luciano Lanzoni, consacrato laico nell’Istituto secolare dei Servi della Chiesa. Aveva contratto il Covid-19 nei giorni scorsi, con insufficienza respiratoria; in un primo momento si pensava che scontasse semplicemente gli effetti collaterali del vaccino, cui si era sottoposto nella capitale dell’Isola; poi è intervenuto un serio peggioramento delle condizioni di salute. Danno il doloroso annuncio del decesso, assieme alla madre, alla sorella e ai parenti tutti, la famiglia dei Servi della Chiesa, la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla con i Centri Missionari di Reggio Emilia e Carpi, Volontari nel Mondo RTM e i missionari tutti, religiosi e laici, che hanno avuto Luciano come caro compagno di missione in questi ultimi 30 anni in Madagascar.

Nato a Bomporto di Modena nel 1958, Lanzoni si era trasferito in seguito a Carpi con la famiglia. Ottenuto il diploma professionale presso l’Istituto “Vallauri”, ha lavorato per un breve periodo in fabbrica, poi ha lasciato lavoro e famiglia per seguire la chiamata del Maestro Interiore che lo invitava alla vita consacrata sulla scia di quei maestri che furono per lui don Dino Torreggiani e don Alberto Altana. Lanzoni iniziò così a mettersi al servizio dei più abbandonati in un Centro di accoglienza per alcolizzati, tossicodipendenti e prostitute di Reggio Emilia. Si trasferì poi a Modena per prestare il suo servizio prima in un Centro di accoglienza e reinserimento per ex-carcerati ed in seguito al CEIS con i tossicodipendenti.

Nel 1990 Luciano Lanzoni è partito come missionario laico in Madagascar, a servizio della diocesi locale di Ambositra, operando presso l’Akanin’ny Marary, o Rifugio dei malati, situato a 250 km dalla capitale, sull’altopiano centrale; il Centro venne aperto nel 1967 per l’accoglienza, la cura e il reinserimento sociale di lebbrosi, tubercolotici, disabili fisici e mentali, detenuti, povera gente. Dal 1976 la Diocesi di Reggio Emilia si impegnò a sostenere quest’opera in aiuto alla diocesi di Ambositra mediante l’invio di missionari che ne assicurassero il servizio e la continuità. Attraverso l’oculato lavoro di Luciano l’Akanin’ny Marary si arricchì di diverse strutture per l’accoglienza, la cura ed il reinserimento sociale dei malati e dei disabili, in particolare dando vita al centro più performante del Madagascar per quanto riguarda la fabbricazione di protesi e altre apparecchiature ortopediche.

Nel 2007 la struttura, ormai avviata, è stata lasciata all’autonomia di gestione della Chiesa locale e Luciano Lanzoni è stato inviato a Manakara, nella diocesi di Farafangana (315 km più a sud) per seguire un nuovo progetto dell’Unione Europea, in collaborazione con l’ONG Volontari nel Mondo RTM, per la prevenzione e la cura di filariosi, lebbra, malaria e tubercolosi. Si è occupato della formazione del personale che raggiunge i villaggi più sperduti per insegnare la cura e la prevenzione di queste malattie.

Il 18 novembre del 2009 Lanzoni rischiò la vita durante una rapina in casa sua, allorché venne ferito gravemente ad un polmone. Ristabilitosi, dopo alcuni mesi, riprese il suo normale lavoro.
Nel giugno 2011, terminato il progetto con RTM, si mise a disposizione del vescovo di Farafangana per attività di animazione e sviluppo delle popolazioni della periferia sud di Manakara e per il miglioramento delle condizioni di vita dei malati mentali della regione. II vescovo di Farafangana gli aveva affidato anche la Ferme Saint François d’Assise ad Analabe, un villaggio nella foresta a sud di Manakara, che si occupa di insegnare il lavoro agricolo e dell’allevamento degli animali comuni da fattoria per offrire un’opportunità lavorativa alle persone più povere che abitano le campagne o un reinserimento lavorativo a ragazzi e ragazze con disagi.

Dal 2018 Lanzoni aveva cominciato una collaborazione con la diocesi di Mananjari, adiacente a quella di Farafangana, per avviare un altro centro riabilitativo post-trauma o per l’handicap. Stavolta ad inviarlo era stata la sua Diocesi di origine, quella di Carpi. Il missionario ha continuato comunque a dare il suo sostegno alle numerose opere da lui seguite in passato in tutta l’Isola: Antsirabe, Ambositra, Manakara, Tolear, l’opera di Raoul Follereau…

In questi anni di missione ha sempre sostenuto e accompagnato l’istituto dei Servi della Chiesa. Ultimamente, come vice-responsabile generale, ha fornito un grande aiuto a superare le difficoltà e i problemi logistici dell’Istituto sull’Isola e ha aiutato i fratelli e le sorelle nello stare vicini ai poveri, contribuendo in particolar modo alla formazione spirituale dei membri. Recentemente ha promosso e sostenuto la formazione di tre commissioni all’interno dell’istituto che vanno a rafforzare il cammino locale di fratelli e sorelle.

Il funerale di Luciano Lanzoni ha avuto luogo nella chiesa parrocchiale di Ambalapahasoavana a Manakara sabato 19 giugno alle 14 ora malgascia (13 ora italiana) con la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Luca Fornaciari; alla Messa ha preso parte una rappresentanza di Servi e Serve della Chiesa, nel rispetto delle norme anti-Covid.
La salma viene tumulata presso la Ferme Saint François d’Assise a Manakara.

Sabato 19 giugno Lanzoniè stato ricordato nella Messa delle ore 19 nella chiesa di San Giacomo a Masone. Nella stessa chiesa domenica 20 giugno alle ore 21 verrà recitato il santo Rosario.
La Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla ricorderà Luciano Lanzoni nella Messa di venerdì 25 giugno alle ore 21 in Cattedrale, presieduta dal vescovo Massimo Camisasca; si tratta dell’Eucarestia che i Servi della Chiesa avevano già in programma presso la sede di Masone (nel giorno della consolazione del Sacro Cuore a don Dino Torreggiani) e che dopo l’accaduto si è deciso di trasferire in Cattedrale per consentire la partecipazione ad un maggior numero di persone.