Reggio città senza barriere, dal Comune altri 500 pacchi dono a famiglie con disabilità

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Un pacco-regalo per accorciare le distanze, per esprimere vicinanza affettiva quando è sospesa, momentaneamente, quella fisica. Un pensiero per arrivare nelle case di chi vive la fragilità con qualcosa di concreto da stringere fra le mani, come un abbraccio, in un momento in cui il contatto è impossibile. È questo il senso dell’iniziativa che il progetto comunale Reggio Emilia città senza barriere, su proposta di Errepiù, associazione di promozione sociale per il progresso della ricerca in applied behavior analysis, ha realizzato insieme ai gestori dei servizi socio-occupazionali e di tempo libero nell’ambito del progetto “Distanti ma Uniti”.

Ecco perché a metà aprile erano stati consegnati, da parte del Comune, i primi pacchi-regalo nelle case di persone con disabilità e in questi giorni è in corso un secondo giro di consegne – complessivamente 500 pacchi-regalo, personalizzati. Li hanno preparati in sole due settimane gli operatori del Consorzio Oscar Romero, Coress e l’Ovile con prodotti donati da Reggiana Calcio e Farmacie Comunali, con acquisti speciali da K-LAB e Semi Liberi e presso negozi della città. È stato un lavoro corale realizzato dai referenti dei servizi Nessuno Escluso, Cto, Sil, I-lab e Progetti Collettivi, SAP, Spazio Liero, Extra Time, ma anche da Marco Zanichelli art director di Art Factory e Marina Sensati conduttrice de I Raccontastorie. Varie professionalità all’opera per pacchi diversi pensati per adattarsi al tipo di percorso degli utenti e alle loro passioni.

“Il valore del dono è essenzialmente simbolico – dichiarano congiuntamente l’assessora a Pari opportunità e Città senza barriere Annalisa Rabitti e l’assessore al Welfare Daniele Marchi – ma è un mezzo per esprimere vicinanza e sostegno alle famiglie in un momento così delicato. Questo regalo spezza la routine e la monotonia che in questo periodo possono mettere a dura prova le relazioni familiari. Un dono può tenere viva la motivazione per continuare, anche da casa, a lavorare sulle proprie autonomie e sulle proprie passioni. È un piccolo gesto pieno di affetto, a cui sono state dedicate mille attenzioni nella scelta e nella preparazione degli oggetti, nella cura e nella consegna dei pacchi. Frutto di una umanità che caratterizza la nostra città. Questa umanità del gesto, questa percezione del regalo ha sorpreso i ragazzi, che si sono sentiti accolti in un abbraccio reale e non virtuale, anche se arrivato a distanza”.

I centri e i progetti di tempo libero indirizzati alle persone con disabilità sono chiusi dal 9 marzo ma le attività non si sono mai fermate. Si sono spostate infatti dentro le case con modalità diverse, attraverso computer, tablet e cellulari, per dare continuità ai rapporti tra le persone e ai percorsi di autonomia, nonostante il lockdown delle settimane scorse, disposto dal governo nella lotta al contagio da Covid-19. Ma – hanno spiegato gli operatori – mancava qualcosa che lo schermo del pc e del telefono non riuscivano a far passare, qualcosa di tangibile che arrivasse come un regalo. Così è nata l’idea di recapitare nelle case un pacco-dono contenente oggetti diversi accompagnati da indicazioni e suggestioni su come usarli. Un piccolo pensiero, per ritrovarsi, appunto, “Distanti ma Uniti”.

Il contenuto pacchi-dono? Nel ‘Pacco beauty’ c’è tutto il necessario per la cura del corpo; gli appassionati di sport ricevono strumenti per l’attività fisica e indicazioni per un piccolo allenamento quotidiano; altri trovano nella scatola una serie di strumenti utili per riorganizzare la giornata in questo periodo così particolare. Il ‘Pacco artistico’ e il ‘Pacco narrazioni’ sono stati pensati per stimolare la creatività e la capacità di raccontare; chi, invece, aveva avviato un tirocinio e potrebbe avere nostalgia del lavoro riceverà prodotti alimentari e ricette per cimentarsi ai fornelli. In tutti i pacchi non mancano accorgimenti per proteggersi dal virus, una ricetta sfiziosa e i numeri utili da chiamare in caso di necessità, tutto rigorosamente tradotto in Caa (Comunicazione Aumentativa Alternativa) dal Gis (Genitori per l’inclusione sociale). C’è anche un pacco destinato agli ‘Esperti per Esperienza’ ossia a coloro che negli ultimi anni si sono messi a disposizione per ascoltare e consigliare: “oggi vogliamo ringraziarli con un piccolo pensiero” sottolineano gli operatori coinvolti nell’iniziativa.

L’iniziativa è stata apprezzata dai destinatari dei regali e dalle loro famiglie, che nelle frasi di seguito hanno detto il loro ‘grazie’.

Mirco: “Volevo ringraziare tantissimo per questo regalo che mi è arrivato. Penso sia una bella iniziativa, soprattutto in questo momento in cui siamo tutti a casa e ci piacerebbe fare tutto quello che facciamo nella nostra quotidianità. Anche se mi sono rotto le scatole di stare a casa, sto bene e questo è quello che conta”.

Lolita: “Dobbiamo portare pazienza. Vi ringrazio per il pacco che ci avete portato. Vedrete che ci riabbracceremo tutti insieme e faremo tante cose insieme”

Una mamma: “Il sorriso di Irene, quando ha visto Giada consegnare il pacco, non siamo riusciti a fotografarlo ma ci rimane nel cuore”.