Reggio. Appaltopoli, De Lucia (Coalizione Civica): “Caro sindaco, c’è poco da festeggiare”

de_lucia

Il consigliere comunale di Coalizione Civica Dario De Lucia commenta così l’esito del primo grado del processo per la cosiddetta “appaltopoli” reggiana, l’inchiesta della procura cittadina sulle presunte irregolarità nelle gare d’appalto comunale.

“Leggo che il sindaco Vecchi ha commentato con soddisfazione la sentenza, rivendicando la correttezza e la trasparenza dell’amministrazione. Sinceramente, non credo ci sia molto da festeggiare. Né dal punto di vista giudiziario, considerando le condanne a un anno e mezzo di reclusione per turbativa d’asta per due figure di primo piano dell’ente, l’ex responsabile dell’Ufficio legale Santo Gnoni e il dirigente del Comune Roberto Montagnani. Non un dettaglio da poco.

Ma uscendo dal tema giudiziario, vorrei ricordare i richiami della Corte dei Conti nei confronti di chi ha amministrato il Comune, sempre sulla questione appalti, e la crescita costante del valore degli affidamenti diretti del Comune. Nel 2022 sono stati fatti più di 30 milioni di affidamenti diretti per evitare le gare pubbliche, non proprio due bruscolini. Rispetto a inizio mandato, questa pratica è stata utilizzata con sempre maggior frequenza, forse eccessiva? Per essere chiari, oltre il 10% di tutti i soldi (decine di milioni di euro ogni anno) che escono dal Comune per acquistare beni, servizi e lavoro passa da affidamento diretto senza una gara d’appalto.

E si sta ragionando solo sull’ente Comune di Reggio, senza tener conto delle partecipate. Mi permetto di sottolineare che il ricorso alla procedura di affidamento diretto da parte dei Comuni può essere analizzato anche da un ulteriore punto di vista, quello della ricorrenza degli aggiudicatari. Infine, in un’ottica di trasparenza e ancor più dopo una vicenda simile, credo sia doveroso operare, e in tempi brevi, una revisione del regolamento degli appalti. E ragionare seriamente sulla turnazione dei dirigenti”.



Ci sono 3 commenti

Partecipa anche tu
  1. spettatore disinteressato

    Quando si aprì l’indagine (che coinvolse quaranta persone) e quando ci fu la requisitoria dell’accusa (che chiese quasi quaranta anni di carcere) Dario De Lucia intervenne per ribadire che c’era l’evidenza di un universo parallelo.
    Dopo una sentenza che ha condannato con pene minime solo quattro persone in relazione a un unico appalto ha provato a sostenere che il fatto era confermato malgrado tutti gli osservatori parlino di crollo del teorema accusatorio.
    Ora dice che questa vicenda impone una revisione del regolamento degli appalti che è una di quelle frasi che sta bene con tutto.
    Ma fa bene, sinché trova gente che lo applaude è giusto che porti avanti lo spettacolino.


Invia un nuovo commento