Reggio. Alla Cavallerizza con “Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone”

3464_big_Toro Ferdinando foto F. Bondi (26)

Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone che andrà in scena domenica 27 marzo, alle ore 16.00, al Teatro Cavallerizza è uno spettacolo consigliato ad un pubblico a partire dai 3 anni ed è un’opera pacifista , che porta in sé un messaggio quanto mai attuale.

Uno spettacolo di Danilo Conti e Antonella Piroli della Compagnia TCP Tanti Cosi Progetti, prodotto da Accademia Perduta / Romagna Teatri, che mette in scena con attori, oggetti e pupazzi una favola, pubblicata per la prima volta nel 1936, sulla storia di Ferdinando, il giovane toro che preferisce il profumo di un fiore alla violenza della corrida e che suonò all’epoca come una nemmeno troppo velata metafora pacifista. Anche Gandhi la citava tra i suoi libri preferiti. Un messaggio potente, purtroppo diventato di stringente attualità, che contrappone in modo ironico e paradossale l’umanità del toro e la bestialità della violenza e della guerra.

Domenica 27 marzo, ore 16.00
Teatro Cavallerizza
Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone
Tanti Cosi Progetti

di Danilo Conti e Antonella Piroli
scene Massimiliano Fabbri
Scuola Arti e Mestieri Cotignila
musiche Mario Strinati
da La storia del toro Ferdinando di Leaf Munro
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri

C’era una volta in Spagna un piccolo toro che si chiamava Ferdinando. Tutti gli altri piccoli tori, suoi compagni di allevamento, correvano, saltavano e si prendevano a testate; ma Ferdinando no. Lui aveva il suo posticino prediletto sotto un albero di sughero, dove si accucciava tranquillamente all’ombra ad annusare i fiori. La sua mamma capiva che lui non si sentiva solo e lo lasciò stare perché era contento. Con il passar degli anni Ferdinando crebbe e crebbe, finché divenne molto grosso e molto forte. Tutti gli altri tori volevano combattere nell’arena di Madrid, ma Ferdinando no; gli piaceva ancora star seduto sotto l’albero di sughero ad annusare i fiori.

Un giorno cinque uomini andarono a scegliere i tori più grossi, veloci e feroci per la corrida. Ma Ferdinando sapeva che non l’avrebbero scelto e non gl’importava; così tornò a sedersi sotto il suo albero e inavvertitamente si sedette sopra un calabrone che, sentendosi schiacciato, si difese pungendolo dolorosamente. Ferdinando allora cominciò a correre sbuffando e muggendo come impazzito; i cinque uomini lo videro e lo fecero portare via su un carro, per il combattimento con il torero nell’arena, nella Plaza de Toros.