Beni per oltre 10 milioni, fra cui 75 immobili, tra case, capannoni industriali e terreni, tredici auto, una società immobiliare e vari conti bancari sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia ad Antonio Muto, detenuto in carcere a Reggio Emilia dopo essere stato condannato dal il 31 ottobre 2018 a 12 anni nell’ambito del processo Aemilia, sulla ‘ndrangheta in Emilia.
Muto, che vive a Reggio da oltre quarant’anni, è ritenuto affiliato alla cosca Grande Aracri di Cutro (Crotone): a lui, secondo le sentenze, sarebbe stato affidato il raccordo fra il gruppo criminale con il mondo della politica locale, che ha rappresentato uno degli snodi fondamentali per la ramificazione della ‘ndrangheta in Emilia.
Il tribunale ha anche disposto la misura della Sorveglianza speciale della durata di 5 anni che verrà eseguita dopo l’espiazione della pena in carcere.
Ultimi commenti
I templari c'erano eccome , ho trovato una moneta a Pomponesco E a Pomponesco c'era una zecca
che forza i reggiani! inarrestabili e inamovibili, brontolano per 5 anni e poi via testa bassa e pedalare! certo che il primo che dice qualcosa
Elezioni Europee, Elezioni Regionali, si fanno nomi, posti, e altro senza però parlare di programmi, quelli sono irrilevanti e fumosi, i soldi mancano per ogni […]