Pug. Il sindaco Muzzarelli: Modena 2050, il futuro è adesso

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“L’assunzione del nuovo Pug è un momento rilevante nella storia amministrativa del Comune di Modena: questo strumento rappresenterà la più importante eredità politica di questa consiliatura, con l’ambizione di governare la transizione verso il 2050 prendendo per mano una città che è già oggi in movimento. Il futuro è adesso, con radici profonde e sguardo lontano”.

Lo ha detto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli aprendo la seduta del Consiglio comunale dedicata all’assunzione del Pug, il Piano urbanistico generale. L’avvio dei lavori è stato introdotto da una riflessione del presidente del Consiglio Fabio Poggi, che ha ringraziato l’Amministrazione per il percorso di approfondimento fatto e ha sottolineato come quello sul Pug sia forse “l’unico appuntamento nel nostro mandato per il quale negli anni futuri ognuno di noi consiglieri potrà dire ‘io c’ero’; speriamo con orgoglio e senz’altro portandone la responsabilità. Noi, singolarmente e collettivamente – ha aggiunto – oggi ci carichiamo sulle spalle, insieme alla Giunta, la responsabilità del Piano, che offriamo alla città per la discussione verso l’approvazione, perché il percorso ufficiale di confronto con i modenesi inizia ora”. A presentare la delibera, prima dell’avvio del dibattito, è stata l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli.

“Negli ultimi due anni – ha sottolineato Muzzarelli – il virus ci ha costretto a riflettere sui nostri stili di vita, sul nostro rapporto con lo spazio e il tempo, influendo in maniera inevitabile sulla nostra idea di città e sulle tradizionali forme d’interazione tra le persone. E tutto ciò che sta accadendo ci consegna un elemento politico: l’importanza e la necessità di avere un forte intervento pubblico sul territorio per promuovere investimenti diretti e coinvolgere gli operatori economici e le imprese per altri investimenti indiretti; per ottenere rigenerazione dei luoghi. Saper cogliere opportunità di finanziamenti nazionali ed europei – ha proseguito – è oggi fondamentale per supportare l’economia delle aree urbane e per creare sviluppo e migliori condizioni di vita per i cittadini; e l’attuazione del piano Next Generation Modena dovrà caratterizzare tutto il prossimo biennio, coerentemente con le scadenze al 2026 degli obiettivi e dei finanziamenti del Pnrr”.

Il sindaco ha poi ricordato che grazie alla nuova legge regionale è stato possibile anticipare alcune scelte strategiche radicali in merito al consumo di suolo già nel periodo transitorio dal vecchio Prg al nuovo Pug. “Oggi rivendico politicamente il coraggio e la visione dell’Amministrazione comunale – ha affermato – che ha ereditato previsioni in espansione in territorio agricolo per oltre 243 ettari, pari a circa 2.500 alloggi e ha promosso, con un’operazione di trasparenza e verità, un avviso pubblico per selezionare le iniziative che maggiormente contribuivano alla realizzazione della ‘città pubblica’, verificate sotto il profilo della fattibilità economica, e per premiare, in particolare, quelle riferite alla rigenerazione dell’esistente. Sono quindi stati programmati in attuazione 297 alloggi, che interessano prevalentemente aree in rigenerazione dell’esistente e solo 4 ettari riguardano situazioni di nuova urbanizzazione: un numero pressoché irrilevante, pari allo 0,1 per cento del nuovo territorio urbanizzato secondo le previsioni della legge urbanistica. Con la delibera d’indirizzo del periodo transitorio, approvata a fine 2018 – ha aggiunto – l’Amministrazione comunale ha quindi tagliato circa 210 ettari in espansione ereditati dal Prg precedente. Ci siamo assunti e ci stiamo assumendo una grande responsabilità politica, nell’interesse della Modena di domani, che immaginiamo competitiva, sostenibile e solidale”.

Muzzarelli ha poi sottolineato che la strategia del Pug costituisce il riferimento e la cornice per gli altri piani e documenti strategici al 2030 o 2050 che il Consiglio comunale ha approvato negli ultimi due anni, anche in funzione della riforma dello strumento urbanistico generale: il Pums, il Paesc, il Piano del Verde, l’aggiornamento del Piano Digitale, i documenti strategici di welfare e politiche giovanili, il piano “ModenaZeroSei” per l’evoluzione dei servizi di nido e scuola materna, e importanti investimenti sulla sanità. “La città di domani, che stiamo già realizzando oggi – ha detto – deve tener conto di tutti questi aspetti. Questa è la ricchezza del nuovo Pug, un piano che saprà trarre dalle cicatrici della pandemia importanti elementi per il cambiamento: lasciamo l’urbanistica dell’espansione e della rigida zonizzazione, per un Piano che guarda alla rigenerazione, alla transizione energetica, ecologica e sociale, alla prossimità, alle diverse forme della condivisione, per favorire flessibilità, inclusione, innovazione e creatività”.