“È chiaro che mettere in sicurezza i lavoratori significa anche prevedere l’obbligo di vaccino o green pass. Per questo si può ritenere applicabile quest’obbligo a tutti i lavoratori, iniziando dal personale che lavora a diretto contatto con il pubblico, ad esempio nei supermercati, nei negozi alimentari di prossimità e nei pubblici esercizi. Stiamo parlando di lavoratori che svolgono attività essenziali e che sono quotidianamente a contatto con moltissime persone.
Sui tamponi, utili ad ottenere il green pass, i relativi costi non possono essere a carico delle imprese, che hanno già sostenuto ingenti costi ed investimenti di adeguamento dei luoghi di lavoro alle discipline concordate nei protocolli vaccinali”. Questo il pensiero di Donatella Prampolini, vicepresidente Confcommercio con delega al lavoro, in merito a quanto dichiarato dal segretario della Cgil Landini in tema di vaccino per i dipendenti.
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