Mercoledì 9 giugno la magnifica rettrice dell’università La Sapienza di Roma Antonella Polimeni e il preside della facoltà di giurisprudenza Oliviero Diliberto hanno consegnato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la prima copia della traduzione italiana – appena èdita – del Codice civile della Repubblica Popolare Cinese.
Stampata dall’editore pisano Pacini Giuridica, è in assoluto la prima traduzione del codice realizzata fuori dalla Cina. La traduzione dal cinese all’italiano è di Huang Meiling, formatasi per molti anni presso l’Università romana e attualmente docente ordinaria alla Zhongnan University of Economics and Law (Zuel) di Wuhan. L’edizione italiana è stata curata da tre docenti della Sapienza: lo stesso Diliberto, Domenico Dursi e Antonio Masi. L’introduzione è del preside della Zuel, Xu Diyu.
Si tratta dell’ultimo frutto della collaborazione tra l’università La Sapienza di Roma e Zuel, iniziata il 13 gennaio del 2017 con la fondazione del Centro studi giuridici italo-cinese, proprio alla presenza del capo dello Stato italiano.
Approvato dall’Assemblea del popolo il 28 maggio del 2020, il Codice civile cinese è entrato in vigore il primo gennaio di quest’anno. Nel codice la tradizione civilistica europea a base romanistica e la millenaria cultura cinese hanno trovato una sintesi di grande fascino giuridico e culturale. Il codice, infatti, è stato elaborato dalle commissioni preparatorie cinesi fruendo della grande tradizione del diritto romano che, dopo aver costituito la base per tutte le codificazioni occidentali (dal Codice Napoleonico del 1804 a oggi), giunge così, dopo “una lunga marcia”, anche a influenzare la codificazione civilistica in Cina.
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Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media