Picco di smog in Emilia, dal 19 febbraio misure emergenziali a Reggio e a Modena

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In Emilia è durata solo pochi giorni la tregua sul fronte dell’inquinamento atmosferico: il bollettino “Liberiamo l’aria” dell’Arpae di venerdì 18 febbraio, infatti, ha certificato il ritorno dell’allerta smog in provincia di Reggio e in quella di Modena.

Il monitoraggio di fine settimana ha evidenziato una situazione da “bollino rosso” nelle due province emiliane: secondo il modello previsionale, che applica una modalità “predittiva” basata su un sistema integrato di modellistica meteorologica e di qualità dell’aria, e che punta a ridurre gli accumuli di Pm10 intervenendo in anticipo, nei prossimi giorni sono attesi nuovi superamenti del valore limite giornaliero delle polveri sottili nelle stazioni di rilevamento dell’inquinamento atmosferico dei due territori provinciali. “Bollino verde”, invece, per tutte le altre province della regione.

Per questo motivo nelle due province interessate rientreranno in vigore per almeno tre giorni – sabato 19, domenica 20 e lunedì 21 febbraio – le misure emergenziali previste dal Pair 2020 (Piano aria integrato regionale per il contenimento degli inquinanti e la salvaguardia della qualità dell’aria), la manovra antinquinamento per il periodo autunnale e invernale messa a punto dalla Regione in collaborazione con i Comuni capoluogo.

Le regole a Reggio Emilia | Le regole a Modena

Nei comuni Pair delle due province (tutti quelli con oltre 30.000 abitanti, più i tre che hanno aderito volontariamente all’accordo: Fiorano Modenese e Maranello, in provincia di Modena, e Rubiera, in provincia di Reggio) a tutte le limitazioni strutturali già previste dal piano regionale standard – valide fino al 30 aprile 2022 – si aggiungono anche le seguenti disposizioni: lo stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel euro 4 dalle 8.30 alle 18.30 nei centri abitati; l’abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19° C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17° C; il divieto di combustione all’aperto di sterpaglie, residui di potatura e scarti di vegetali di origine agricola; il divieto di barbecue e di scoppio di fuochi d’artificio; il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli; il potenziamento dei controlli su circolazione dei veicoli, combustioni all’aperto, spandimento liquami e impianti a biomassa domestici.


Nei comuni di pianura, invece, sono in vigore l’abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19° C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17° C, il divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle e il divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili.

Le misure emergenziali rimarranno in vigore almeno fino a lunedì 21 febbraio (compreso), giorno in cui sarà disponibile il nuovo bollettino dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale: l’aggiornamento sullo stato dell’inquinamento atmosferico in regione determinerà l’eventuale proroga della validità delle misure o, al contrario, la fine del regime emergenziale.