Dopo la riapertura al traffico avvenuta già nei giorni scorsi, nella mattinata di venerdì 8 maggio è stata riaperta “ufficialmente” la strada provinciale Sp 108 nei pressi del ponte del Pianello, dove – grazie alla Provincia di Reggio – è stato realizzato un bypass che consente il transito in sicurezza nel tratto interessato lo scorso ottobre da un vasto movimento franoso.
Per l’occasione è stato organizzato un ultimo sopralluogo di verifica formale e di ringraziamento a lavoratori e imprese esecutrici, a cui hanno preso parte il presidente della Provincia di Reggio Giorgio Zanni, il sindaco di Castelnovo ne’ Monti e presidente dell’Unione Appennino Emanuele Ferrari, il sindaco di Villa Minozzo e consigliere provinciale delegato per la montagna Elio Ivo Sassi, il vicesindaco di Castelnovo Daniele Valentini con l’assessore alla viabilità Giorgio Severi, il sindaco di Ventasso Enrico Ferretti, il sindaco di Carpineti Giuseppe Ruggi, il vicesindaco di Vetto Aronne Ruffini, il vicesindaco di Toano Roberto Zanini e il presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano Fausto Giovanelli.
“Ringraziamo la Provincia, i suoi tecnici e il presidente Zanni per l’attenzione e l’ottima collaborazione”, hanno detto i sindaci Ferrari e Sassi, “che ha portato all’individuazione di questa soluzione definitiva per consentire il transito lungo la Sp 108, con la realizzazione di una deviazione che allontana il tracciato dalla frana attiva: una scelta che è stata frutto di un confronto con i Comuni appenninici e che porta a una riapertura molto attesa da parte dei residenti della zona”.
Un tracciato fondamentale anche per la fruizione di alcune tra le aree ambientali e turistiche di maggior pregio dell’Appennino, come le fonti di Poiano e i Gessi Triassici, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Non un intervento provvisorio o “tampone”, dunque, ma “una soluzione importante, sicura e soprattutto definitiva di cui non possiamo che essere grati”, hanno concluso i sindaci.
A causa della particolare vastità e complessità del movimento franoso attivatosi lo scorso ottobre, la progettazione è stata preceduta da un’accurata fase di studio finalizzata a definire le modalità del miglior intervento possibile. Sono stati effettuati diversi sopralluoghi da parte di un geologo specializzato nello studio dei cinematismi delle frane di crollo e sono stati realizzati anche un rilievo plano-altimetrico con laser scanner e uno studio geomeccanico con rotolamento dei massi, attività che ha comportato anche il calarsi in parete per analizzare il quadro fessurativo e la stabilità dei singoli blocchi a rischio di distacco.
Proprio questi studi hanno portato a scartare l’ipotesi di un vallo, una sorta di “duna” in grado di dissipare l’energia cinetica dei massi in caso di ulteriori smottamenti. La Provincia, d’intesa con i Comuni, ha pertanto optato per la realizzazione di un bypass, in pratica la demolizione e la ricostruzione verso valle di un tratto di circa 200 metri di strada provinciale. Il materiale demolito è stato recuperato per realizzare il rilevato stradale del nuovo tratto, con benefici in termini economici e ambientali. Sono state numerose anche le autorizzazioni paesaggistiche e ambientali che la Provincia di Reggio ha dovuto ottenere, trattandosi di un’area inserita nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, all’interno del sito di interesse comunitario dei “Gessi Triassici” (dichiarato nel 2023 Patrimonio mondiale dell’umanità) e a meno di 150 metri dal torrente Dorgola.
Proprio in considerazione del materiale particolarmente significativo dal punto di vista geologico-scientifico e rappresentativo dell’habitat “Pareti rocciose con vegetazione casmofitica, sottotipi calcarei” che caratterizza la parete rocciosa crollata, il Parco nazionale ha richiesto che il materiale lapideo oggetto di disgaggio venisse trasportato alle fonti di Poiano per finalità di educazione ambientale.
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