Ore 19.15 – Il 267° pontefice della Chiesa cattolica è il cardinale statunitense Robert Francis Prevost: ha 69 anni, sarà papa Leone XIV. Prevost è nato a Chicago, appartiene all’ordine di Sant’Agostino e ha posizioni conservatrici. Le sue prime parole, affacciandosi dal balcone della basilica di San Pietro, sono state: “La pace sia con voi”.
Ore 18.20 – Nel tardo pomeriggio – potrebbe volerci fino a un’ora dalla fumata bianca per completare tutti i passaggi previsti in questo caso – dalla loggia della basilica di San Pietro in Vaticano si affaccerà il cardinale Dominique Mamberti, che reciterà la celebre formula in latino per annunciare il successore di papa Bergoglio: “Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum [nome in latino del neo-eletto] Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem [cognome in latino del neo-eletto], qui sibi nomen imposuit [nome in latino scelto dal nuovo papa]”.
Ore 18.08 – Dal camino della Cappella Sistina è uscita una fumata bianca: alla quarta votazione, il conclave ha eletto il 267° papa della storia della Chiesa. La fumata bianca significa anche che il cardinale scelto per essere il nuovo pontefice ha accettato l’incarico.
La diretta da piazza San Pietro
Ore 11.50 – È arrivata qualche minuto prima di mezzogiorno la prima fumata della giornata: anche in questo caso è nera, segno che non è stato raggiunto il quorum dei due terzi richiesto per l’elezione del nuovo papa in nessuna delle due votazioni del mattino – rispettivamente la seconda e la terza votazione assoluta di questo conclave, dopo la prima nel pomeriggio di mercoledì 7 maggio.
I 133 cardinali si riuniranno nuovamente nella Cappella Sistina nel pomeriggio per procedere con la quarta votazione (la terza della giornata) ed eventualmente poi con la quinta (la quarta della giornata).
Giovedì 8 maggio
La prima giornata del conclave, la riunione di tutti i cardinali della Chiesa cattolica con meno di 80 anni, chiamati a scegliere il successore di papa Francesco, morto lo scorso 21 aprile all’età di 88 anni, si è conclusa con un nulla di fatto. La prima fumata, arrivata nella serata di mercoledì 7 maggio intorno alle 21, con quasi due ore di ritardo rispetto alle previsioni, è stata nera, segno che nella prima votazione non è stato raggiunto il quorum necessario per l’elezione del nuovo pontefice.
Non è dato sapere molto altro per il momento, visto che – come da tradizione – i 133 cardinali elettori entrati nel pomeriggio di mercoledì nella Cappella Sistina sono del tutto isolati dal resto del mondo, e lo resteranno fino a quando dalle votazioni non emergerà il nome del successore di Jorge Mario Bergoglio.
Quello che si sa è che per determinare chi sarà il nuovo pontefice è necessario che un candidato raccolga i due terzi delle preferenze dei presenti (dunque la soglia è fissata in questo caso a quota 89), in una votazione a scrutinio segreto. Durante il conclave sono previste quattro votazioni al giorno (ad eccezione del primo giorno, in cui ne è prevista una sola): due al mattino e altrettante il pomeriggio – a meno che, ovviamente, non si raggiunga il quorum prima.
Se al termine di una votazione il quorum non risulta raggiunto, le schede utilizzate vengono bruciate in una stufa assieme a una sostanza che produce un fumo di colore scuro (da qui il modo di dire “fumata nera”, a indicare la mancata elezione del nuovo papa), e si procede dunque a una nuova votazione; quando il quorum viene finalmente raggiunto, invece, le schede utilizzate per la votazione vengono bruciate nella stufa assieme a una sostanza che produce un fumo di colore chiaro (da qui il modo di dire “fumata bianca”), e quello è il primo segno visibile dell’elezione del nuovo papa.
Per la giornata di giovedì 8 maggio sono previste dunque quattro votazioni: le fumate sono attese intorno alle 10.30 (solo se bianca, altrimenti nessuna fumata), intorno a mezzogiorno (qualunque sia il colore della fumata), intorno alle 17.30 (solo se bianca, altrimenti nessuna fumata) e intorno alle 19 (qualunque sia il colore della fumata).
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