di Lanfranco De Franco – Il sequestro delle strumentazioni del parcheggio Zucchi è una vicenda molto preoccupante. A maggior ragione se si considera il carattere di servizio pubblico che il gestore si è assunto il compito di svolgere, supportato da chi sosteneva che il privato avrebbe portato maggiore efficienza rispetto alla gestione pubblica precedente. A sette anni dalla firma della convenzione con il Comune, questa novità aggiunge un capitolo alla storia di un progetto che da subito è apparso discutibile, ovvero l’assegnazione di un’area pubblica così strategica a un soggetto privato per un affidamento della durata complessiva di quasi 30 anni.
In questo momento la priorità è che il gestore si attivi al più presto per ripristinare l’operatività del parcheggio e capire se la riorganizzazione forzata del servizio rappresenti almeno un’opportunità per apportare le migliorie che permetterebbero all’utenza di fruire pienamente del parcheggio. Innanzitutto la definizione di una tariffa più bassa di quella praticata dal gestore, che ha scelto di adottare il costo più alto previsto dalla convenzione con il Comune, mentre sarebbe auspicabile una riduzione che riallinei la Zucchi agli altri parcheggi del centro, accanto alla definizione di tariffe orarie diversificate che agevolino la sosta anche nelle ore serali.
In secondo luogo è necessario intervenire sull’ammodernamento tecnologico, per esempio permettendo di pagare con il Telepass come avviene ormai nei principali parcheggi italiani. Infine sicuramente bisogna trovare modalità di indicazione di percorsi per raggiungere il parcheggio dai principali luoghi di interesse della città e dotarlo di sistemi di sorveglianza e illuminazione che aiutino a superare il timore di alcuni cittadini che continuano a percepirlo come un luogo mal raggiungibile e poco sicuro.
Come considerazione generale sul tema dei servizi, è evidente come, rispetto al clima di favore per gli affidamenti privati che si respirava anche a livello nazionale negli anni in cui veniva stipulata la convenzione, oggi c’è una nuova consapevolezza che un pubblico di qualità è in grado di fornire servizi di alto livello che non hanno niente da invidiare ai privati, anzi, e che arricchiscono tutta la comunità: le più di 3000 firme raccolte nei mesi scorsi a Reggio Emilia a difesa del sistema pubblico di gestione di nidi e scuole d’infanzia ne sono la dimostrazione.
Anche per questo è innegabile che a oggi il parcheggio rappresenti una potenzialità inespressa per la gestione della sosta in città e un’occasione persa per il pubblico per gestire direttamente un servizio importante. Il sequestro dei sistema di accesso e pagamento è l’occasione per rilanciarlo, non sprechiamola.
Capogruppo Articolo Uno – Mdp Consiglio comunale Reggio Emilia
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