Nel giorno in cui, otto anni, l’Emilia-Romagna veniva colpita dalla prima scossa del terremoto che causò poi 28 vittime, 300 feriti e danni per oltre 13 miliardi di euro, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, si è recato nel pomeriggio a Reggiolo, comune in provincia di Reggio Emilia fra i più colpiti dal sisma. Qui la ricostruzione privata e pubblica è davvero molto avanti e dal 4 maggio, fine della fase di lockdown, sono stati riaperti nel territorio circa 80 cantieri sospesi per l’emergenza Coronavirus
Su 323 domande presentate dai privati nel Comune di Reggiolo, sono state emesse 313 ordinanze di concessione contributi per un importo di oltre 125 milioni di euro. Di questi, 98 milioni sono già stati erogati a cittadini, famiglie e imprese.
Gli edifici completati sono stati 232 che corrispondono a 420 abitazioni (compressive anche di quelle non principali) e 172 attività commerciali (90 ad uso produttivo, 50 commerciale, 15 uffici, 17 depositi).
Per quanto concerne il programma delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali, nel territorio di Reggiolo gli interventi sono 36, per un totale di oltre 35 milioni di euro. Di questi, 31 sono finanziati, per quasi 34 milioni. 25 sono di diretta gestione del Comune,in qualità di soggetto attuatore, per un totale di 27 milioni: 20 milioni finanziati con fondi regionali della gestione commissariale e il resto da co-finanziamenti (donazioni, risarcimenti assicurativi, fondi di altri enti).
Dei 25 interventi inseriti nel Piano, che hanno come soggetto attuatore il Comune di Reggiolo,16 hanno completato l’iter autorizzativo, ottenendo congruità della spesa e decreto di assegnazione e 4 in attesa della presentazione di progetti esecutivi o integrazioni. Solo 5 interventi non risultano ad oggi presentati.
A questi contributi si aggiungono circa 2,8 milioni per interventi di riqualificazione e urbanizzazione del centro storico complementari a quelli di ricostruzione finanziati sempre con il piano delle Opere pubbliche. Realizzati o in corso di realizzazione quelli di riqualificazione di Piazza Martiri, dell’area verde “Le pradelle” e di alcune vie del centro storico, interessate anche da opere di ricostruzione quali Palazzo Sartoretti e il Teatro Comunale.
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