Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato sono indagati dalla procura di Roma in relazione alla vicenda delle nomine nelle Asl del 2019: il reato ipotizzato nell’inchiesta, scaturita da un esposto presentato da Fratelli d’Italia, sarebbe quello di abuso d’ufficio. Il giudice per l’indagine preliminare del tribunale di Roma ha disposto una proroga delle indagini su richiesta della procura romana.
Tra gli indagati figurano anche il segretario della giunta regionale laziale Andrea Tardiola, il direttore generale dell’ospedale Umberto I Vincenzo Panella e Renato Botti, all’epoca dei fatti responsabile della direzione della salute della Regione Lazio. Sarà ora la procura di Roma a decidere se chiedere per gli indagati il rinvio a giudizio o l’archiviazione.
“Siamo convinti che gli atti che abbiamo assunto sono legittimi e confidiamo nel lavoro della magistratura”, ha commentato Panella all’agenzia di stampa Adnkronos: “L’azienda ospedaliera è sicura di aver nominato un direttore amministrativo in regola con i requisisti previsti dalle norme nazionali. La legittimità degli atti l’abbiamo ampiamente sostenuta e documentata nel rispondere all’interrogazione presentata, al tempo, al consiglio regionale dal consigliere Aurigemma. Quindi attendiamo con fiducia e serenità l’operato della magistratura”.
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