Per la produzione industriale reggiana il primo trimestre del 2022 è stato un periodo di netta crescita. Secondo le analisi dell’ufficio studi della Camera di commercio di Reggio, effettuate sulla base dei risultati dell’indagine congiunturale del sistema camerale, l’aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è stato del 7,6%, con una contemporanea crescita degli ordini pari all’11,8%. Anche il fatturato è cresciuto (+10,6%), e le cose sono andate ancora meglio per le esportazioni: gli ordini dall’estero, infatti, hanno fatto segnare +16,7%, mentre il fatturato estero è cresciuto del 12,5%.
A far registrare le migliori performance produttive sono state le imprese con oltre 50 dipendenti (+19,8%), seguite da quelle con un organico compreso tra 10 e 49 dipendenti (+6,2%), mentre le aziende di minori dimensioni hanno chiuso il primo trimestre dell’anno con una flessione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2021. Le differenze sono state evidenti anche per quanto riguarda l’aumento del fatturato, che è cresciuto del 16,9% per le imprese industriali con oltre 50 dipendenti, ma è stato decisamente più contenuto per quelle con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 49 (5,7%) e si è fermato a quota +1,7% per le aziende di minori dimensioni.
Del buon andamento della domanda estera, invece, hanno beneficiato in generale tutte le imprese industriali, con incrementi percentuali a due cifre, a conferma della vocazione e della competitività negli scambi internazionali: +20,3% di ordini dall’estero (rispetto ai dati del primo trimestre dello scorso anno) per le aziende con oltre 50 dipendenti, ma allo stesso tempo anche +11% per le imprese più piccole.
A trainare la produzione industriale, in controtendenza rispetto alle difficoltà vissute per anni, è stato il settore tessile-abbigliamento: con una crescita del fatturato del 17,7%, infatti, nel primo trimestre dell’anno ha superato sia l’industria elettrica elettronica (+10%) che quelle della metalmeccanica (+9,8%) e delle materie plastiche (+9,5%). Scorporando il dato relativo al fatturato con l’estero, invece, la prima posizione è dell’industria alimentare (+25,1%), seguita dai settori della ceramica (+17,6%), del tessile-abbigliamento (+14,7) e della metalmeccanica (+10,9%).
Altro dato importante: tra gennaio e marzo di quest’anno il livello di utilizzo degli impianti è salito fino a quota 79%, oltre tre punti percentuali in più rispetto allo stesso dato relativo al primo trimestre del 2021.
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