Affari di droga tra ‘ndrangheta e mafia cinese: 41 arresti, anche in Emilia

macchina Guardia di Finanza lato

Sono 41 gli arresti effettuati dai militari della Guardia di Finanza questa mattina in un’operazione antidroga partita da Bologna che si estende a diverse regione d’Italia (oltre all’Emilia-Romagna coinvolte anche Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e Calabria). Nel mirino appartenenti a una associazione a delinquere, composta da italiani affiliati o contigui alla ‘ndrangheta di Reggio Calabria e Crotone dedita al traffico internazionale di stupefacenti.

L’operazione ha coinvolto le province di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Milano, Cremona, Brescia, Pavia, Livorno, Roma, Foggia, Potenza, Crotone e Reggio Calabria, a carico di soggetti appartenenti alla ndrangheta di Reggio Calabria e del crotonese, dedita al traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana. Accertato un traffico di almeno 1.200 chili di cocaina e di quasi mezza tonnellata di hascisc, che hanno reso al crimine decine di milioni di euro. Al vertice un potente boss di San Luca, arrestato nel 2021, che aveva affidato la gestione del mercato nazionale calabresi stabilmente insediati nel Reggiano e nel Parmense. Al riciclaggio del denaro provvedeva una rete di cittadini cinesi, con un collaudato sistema di bonifici a catena verso entità dell’Estremo Oriente. Sequestrati beni immobili e partecipazioni per oltre 50 milioni di euro.

Le indagini, durate oltre due anni e dirette dalla Dda di Bologna hanno portato alla luce il coinvolgimento di una fitta rete di soggetti di nazionalità cinese che si occupavano di riciclare gli ingenti proventi illeciti accumulati dai clan. Nel corso dell’operazione sono state eseguite 41 ordinanze di custodia cautelare: 37 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora.