In fondo Anna Frank continua a rappresentare – a distanza di quasi ottant’anni, e per tutti coloro i quali leggono il suo diario – un severo monito.
Se, infatti, ancor oggi ci si prodiga per contestualizzare i suoi pensieri custoditi su carta in un più ampio contesto storico, politico e sociale – poiché si ritiene che ciò contribuisca ad aumentare il loro valore in termini di testimonianza – è altrettanto evidente come a ogni annotazione, a ogni parola Anna sembri voler ricordare e ribadire con forza che il suo è il diario di una adolescente bramosa di vita. Nulla più. E qualunque altra interpretazione, per quanto profonda, non sortisce altro effetto se non quello di spostare l’attenzione degli individui, dei popoli, dei lettori tutti, da quello che è il solo e unico tema degno di riflessione: la vita, appunto.
Sarà dunque il testo scritto dalla giovane ebrea tedesca Annelies Marie Frank, scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, a essere letto e raccontato da Simone Maretti domenica 14 gennaio, alle ore 17.00, presso la Sala dei Nomi del Museo Monumento al Deportato di Carpi.
Terzo appuntamento della rassegna ‘Al Museo con i Classici’, che quest’anno propone soltanto pagine di autrici femminili, vedrà dunque un testo assurto, per milioni di persone in tutto il mondo, a simbolo della tragedia della Shoah: le pagine scritte da Anna prima di essere scoperta e deportata – morirà insieme alla sorella maggiore Margot nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, tra febbraio e marzo del 1945 – saranno poi pubblicate nel 1947.
Obiettivo della rassegna, quello di ospitare all’interno del Museo storie che, avendo passato il vaglio della classicità, siano in qualche misura legate ai temi intorno ai quali il museo stesso è stato pensato e realizzato.
Ingresso gratuito, posti limitati.
Iscrizione non obbligatoria ma fortemente consigliata, compilando il form nella pagina specifica sul sito www.fondazionefossoli.org.
Prossimo appuntamento con la rassegna sarà domenica 4 febbraio.
Ultimi commenti
peccato privarsi di cosi' tanta bellezza...lo Skyline di Cella non sara' mai piu' come prima.
Ma il Sindaco è la Giunta, non pensano a ridurre la spesa della complessa macchina comunale, lo stipendiopolo comunale è stato classificato come la maggior
Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...