Renzi lascia il Pd: manca visione futuro

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Matteo Renzi ha ufficializzato l’uscita dal Pd con una intervista a Repubblica nella quale ha spiegato che lo seguiranno una trentina di parlamentari con cui già questa settimana formerà gruppi autonomi.

“Quello che mi spinge a lasciare è la mancanza di una visione sul futuro”, ha detto l’ex premier che ha definito l’attuale Pd “un insieme di correnti”, “i parlamentari che mi seguiranno saranno una trentina, più o meno. Non dico che c’e’ un numero chiuso, ma quasi”.

“I gruppi autonomi nasceranno già questa settimana. E saranno un bene per tutti: Zingaretti non avrà più l’alibi di dire che non controlla i gruppi Pd perche’ saranno ‘derenzizzati'”, ha sottolineato l’ex segretario dem, “e per il governo probabilmente si allargherà la base del consenso parlamentare, l’ho detto anche a Conte. Dunque l’operazione è un bene per tutti, come osservato da Goffredo Bettini. Ma questa e’ solo la punta dell’iceberg. Il ragionamento è piu’ ampio e sara’ nel Paese, non solo nei palazzi”.

“Voglio passare i prossimi mesi a combattere contro Salvini”, ha detto Renzi assicurando che con la sua iniziativa il fronte contro il leader leghista potra’ allargarsi. “Abbiamo fatto un capolavoro tattico mettendo in minoranza Salvini con gli strumenti della democrazia parlamentare”, ha osservato, “ma il populismo cattivo che esprime non è battuto e va sconfitto nella societa’. E credo che le liturgie di un Pd organizzato scientificamente in correnti e impegnato in una faticosa e autoreferenziale ricerca dell’unità come bene supremo non funzionino piu'”.

“Non ho un problema personale con Zingaretti, ne’ lui ha un problema con me”, ha assicurato Renzi, “abbiamo sempre discusso e abbiamo sempre mantenuto toni di civiltà personali.