Legalità, Pg Musti: in Emilia le mafie di terza generazione hanno trovato humus

Giornata-Legalità-2022

Si è aperta la quarta edizione della “Settimana della legalità”, iniziativa organizzata da Assemblea legislativa, Regione Emilia-Romagna, Anci e Upi Emilia-Romagna, con Comuni, associazioni e scuole per parlare di cittadinanza attiva, esperienze e buone pratiche, per riconoscere e contrastare le mafie.

Il primo appuntamento è stato dedicato al concorso “Conoscere per riconoscere. Il ruolo dei futuri professionisti contro la criminalità organizzata”, organizzato in collaborazione con l’Associazione culturale antimafia Cortocircuito (coordinata da Elia Minari), che ad oggi ha visto la partecipazione di 2.700 studenti e studentesse. I saggi che hanno realizzato sul tema del contrasto alle mafie e della legalità saranno raccolti in un libro. Come ha precisato Minari “l’attenzione per il ruolo dei futuri professionisti impegnati contro la criminalità dimostra la capacità dell’Assemblea legislativa di saper cogliere con coraggio le sfide del presente”.

In apertura ha portato il suo saluto la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti: “Inauguriamo la quarta edizione della Settimana della legalità in un contesto particolare, prima la pandemia, poi il conflitto in Ucraina, e il rischio di infiltrazioni criminose è altissimo. Per questo dobbiamo sostenere ogni giorno chi si batte per prevenire ed estirpare la presenza e il consolidamento di mafie e criminalità organizzata, con l’impegno di tutti, istituzioni e cittadini, per il rispetto e la promozione della legalità e del convivere civile. L’Assemblea legislativa è impegnata su questo fronte, scommettendo in particolare sulla formazione dei più giovani, e la Settimana della legalità, contribuisce alla diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva”.

Lucia Musti (magistrato, Procuratore generale Corte d’Appello di Bologna) ha introdotto il suo intervento facendo un plauso “al lavoro dei giovani scrittori saggisti che hanno partecipato al progetto, che rappresenta un importante scambio di saperi”. “L’Emilia-Romagna -ha sottolineato Musti- ha dimostrato sempre attenzione al fenomeno dell’illegalità, ciononostante il distretto emiliano-romagnolo non è immune a questo fenomeno. Qui le mafie di terza generazione hanno trovato un humus fertile. Molte persone hanno aderito alle mafie non per paura ma per convenienza economica e per questo il rispetto del codice etico è un importante punto di partenza”.

Marco Imperato (magistrato della Procura Repubblica di Bologna), rivolgendosi ai giovani partecipanti al progetto ha commentato: “Affrontando il tema della criminalità avete acquisito competenze preziose per il nostro territorio. L’auspicio è che questi lavori possano diventare il primo tassello di un percorso professionale e siano da stimolo per costruire e proseguire”.

Monica Cocconi, docente dell’Università di Parma ha inviato il suo saluto definendo il lavoro prodotto “un’opera da cui promana un respiro profondo di futuro per costruire una convivenza civile nel rispetto delle regole e all’insegna della solidarietà”.

Sandra Sicurella (docente del corso “Mafie e processi di vittimizzazione” all’Università di Bologna) ha ribadito: “L’università è un luogo di formazione e conoscenze che devono essere trasformate in competenze ma deve essere anche luogo di radicamento di principi culturali ed etici, imprescindibili per gli studenti. Quando ci si approccia alle mafie occorre un approccio interdisciplinare. L’obiettivo è che il progetto dei saggi scritti proceda proprio in questa direzione”.

Fra le studentesse e gli studenti che hanno partecipato al concorso “Conoscere per riconoscere” hanno illustrato i loro progetti, vincitori delle tre edizioni precedenti: Alessia de Pietri, Anna Chiara Nicoli, Anna Pellegrini, Anna Pezzaioli, Celeste Polo, Maria Laura Arabia, Milena Curzel, Miriana Nacci.

Al termine, le conclusioni di Leonardo Draghetti (Direttore generale dell’Assemblea legislativa): “Le iniziative che promuovo la legalità sono la base di partenza per una società che aspira a creare condizioni di libertà sul nostro territorio e garantire diritti a tutte le persone, senza avere timore di cadere nelle maglie sottili dell’illegalità in generale e della mafia in particolare. Aver creato ben 14 iniziative per la ‘Settimana della legalità’ manifesta il forte impegno in tal senso da parte dell’Assemblea legislativa. Ma non dobbiamo mai abbassare l’asticella. L’Emilia-Romagna deve essere una regione da emulare per l’impegno sempre costante su queste tematiche”.