L’addio a Diego Armando Maradona, il popolo del Pibe in fila alla Casa Rosada. Oggi la sepoltura

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E’ morto Diego Armando Maradona, dio del pallone, ispiratore di sogni.

Alla Casa Rosada, è stata allestita la camera ardente il palazzo presidenziale a Buenos Aires. Migliaia di persone sono in fila per rendere omaggio al ‘Pibe de oro’.
Nelle ore precedenti all’apertura della camera ardente al pubblico, nella sala dove si trovano i resti di Diego Maradona sono entrati i famigliari (la ex moglie Claudia Villafañe e le figlie Dalma e Giannina) e numerosi calciatori ed amici storici del ‘pibe de oro’ (Carlos Tevez, Martin Palermo, i membri della nazionale argentina vittoriosa a Messico 1986, e Guillermo Coppola. Nella notte è stata nella sala dove dieci anni fa fu reso l’estremo omaggio all’ex presidente Nestor Kirchner anche l’ultima fidanzata di Maradona, Verónica Ojeda, con il figlio Dieguito Fernando.
La salma di Diego Armando Maradona sarà inumata oggi nel cimitero ‘Jardin de Bella Vista’, dove in passato sono stati sepolti sua madre e suo padre (Do±a Tota, morta nel 2011 e don Diego, deceduto nel 2015).

Le cause della morte, referto autopsia. I medici legali che hanno realizzato ieri sera l’autopsia hanno diffuso un referto con i risultati del loro lavoro. Il decesso, si legge nel documento, è stato attribuito a “insufficienza cardiaca acuta, in un paziente con una miocardiopatia dilatativa, insufficienza cardiaca congestizia cronica che ha generato un edema acuto del polmone”. Si è infine appreso che lo studio realizzato per determinare le cause della morte sarà completato con analisi tossicologiche che nel giro di una settimana preciseranno se Maradona, prima di morire, ha ingerito farmaci, droghe o alcol.

Tre giorni di lutto in Argentina. Calcio e magia del Napoli e della nazionale Albiceleste, campione del mondo nel 1986 in Messico, 60 anni lo scorso ottobre, Diego Armando Mardona, morto mercoledì 25 novembre, era stato dimesso lo scorso 11 novembre dalla Clinica Olivos di Buenos Aires dove era stato operato alla testa per rimuovere un ematoma subdurale.

Proclamati tre giorni di lutto nazionale in Argentina, uno a Napoli che ha già promesso che cambierà il nome dello stadio San Paolo in Diego Armando Maradona. La salma di Maradona, secondo quanto riferito dai media argentini, è arrivata alla Casa Rosada, il palazzo presidenziale argentino, dove è stata allestita la camera ardente. E dove centinaia di persone sono già in fila per rendere omaggio al ‘Pibe de oro’ deceduto ieri. La cerimonia per il pubblico terminerà alle 16 (le 19 in Italia). “Stiamo organizzando tutto affinché non ci siano assembramenti e affinché la gente rimanga il minor tempo possibile in un luogo chiuso”, ha detto il presidente argentino Alberto Fernandez.

Papa Francesco “è informato” della morte di Maradona, “ripensa con affetto alle occasioni di incontro di questi anni e lo ricorda nella preghiera, come ha fatto nei giorni scorsi da quando ha appreso delle sue condizioni di salute”. Lo rende noto il direttore della sala stampa vaticana in risposta alle domande dei giornalisti. Il Pontefice argentino ha incontrato diverse volte il calciatore scomparso.

CIAO DIEGO, UN CAMPIONE GLOBALE

Boca Juniors. “Grazie eterno. Eterno Diego”. Così il Boca Juniors, club argentino che lo vide protagonista ad inizio e fine carriera, saluta sui suoi social Diego Armando Maradona. “Hasta siempre (Per sempre, ndr), Diego” e una foto di Maradona con la data di nascita, 1960, e il simbolo dell’infinito. Così su Twitter il River Plate, squadra da sempre rivale del Boca Juniors, ricorda il campione argentino.

Pelè.”Sicuramente un giorno giocheremo a calcio insieme in cielo”. Con questo messaggio Pelé ha espresso il suo cordoglio per la morte di Maradona. Pelè ha aggiunto su Instagram: “Ho perso un caro amico e il mondo ha perso una leggenda. C’è molto altro da dire, ma per ora possa Dio dare forza alla sua famiglia”, ha concluso l’ex campione brasiliano. Messi: non se ne va, è eterno “Un giorno molto triste per tutti gli argentini e per il calcio. Ci lascia ma non se ne va, perché Diego è eterno”. Con questo post su Instagram, e una foto che li ritrae insieme, Lionel Messi ricorda Diego Armando Maradona, di cui molti lo considerano l’erede. “Mi rimangono tutti i momenti belli vissuti con lui, voglio cogliere l’occasione per inviare le mie condoglianze a tutta la sua famiglia e ai suoi amici”.

CR7. “Oggi dico addio a un amico e il mondo saluta un genio eterno. Uno dei migliori di sempre. Un mago senza pari”. Lo ha scritto in un tweet il calciatore portoghese, Cristiano Ronaldo, accompagnando una foto di lui con Diego Armando Maradona. “Se ne va troppo presto, ma lascia un’eredità senza limiti e un vuoto che non verrà mai colmato. Riposa in pace, asso. Non sarai mai dimenticato”, ha aggiunto.

Federcalcio Argentina. “La Federcalcio argentina, attraverso il suo presidente Claudio Tapia, esprime il suo più profondo dolore per la morte del nostro mito, Diego Armando Maradona. Sarai sempre nei nostri cuori”. E’ il tweet con cui la Afa commenta la notizia della morte di Diego Armando Maradona. Nell’immagine del ‘Pibe’ che bacia la Coppa del Mondo, la scritta ‘Eterno’.

Presidente argentino. “Non ci posso credere, grande tristezza”. Così il presidente argentino Alberto Fernández alla notizia della morte di Diego Armando Maradona. Parlando con il quotidiano El Clarín, il presidente ha detto: “Sono devastato, è la peggiore notizia che potessimo ricevere, lo amavamo. Stiamo cercando di parlare con la sua famiglia. Grande tristezza”.

Barcellona.”Grazie per tutto, Diego”. E’ il cordoglio del Barcellona per la morte di Diego Armando Maradona. L’ex Pibe de Oro ha giocato con i blaugrana dal 1982 al 1984.

Pagina dedicata a Cruyff. “Rest in peace, Diego Armando Maradona. You are eternal”. Così sulla pagina Twitter dedicata al Johan Cruyff, morto nel 2016, che pubblica anche una foto del campione olandese insieme a Diego Armando Maradona.

Infantino. “L’ho sempre detto e posso ripeterlo ora, più convinto che mai. Quello che ha fatto Diego per il calcio, nel farci innamorare di questo bellissimo gioco, è unico. Per questo merita la nostra eterna gratitudine, per averci stupito con il suo incredibile talento e per essere stato così unico. Una leggenda, un eroe, e…un uomo”. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ricorda così Maradona. “Oggi è un giorno incredibilmente triste, Diego ci ha lasciato – ha proseguito – I cuori di tutti noi, che lo amavamo per com’era e per ciò che rappresentava, hanno smesso di battere per un attimo. Il nostro silenzio, le nostre lacrime, il nostro dolore è l’unica cosa che sentiamo dentro di noi in questo momento”. “Diego sarà eterno da adesso, ma avrà sempre un posto di rilievo nelle fiabe del calcio – ha concluso – Il nostro pensiero va alla famiglia e ai suoi amici in questo momento difficile. Riposa in pace, caro Diego. Ti vogliamo bene”.

Uefa. La Uefa ha annunciato un minuto di silenzio per la morte di Diego Armando Maradona nelle partite di Champions ed Europa League.

Conte. “Il mondo intero piange la scomparsa di Maradona, che con il suo talento ineguagliabile ha scritto pagine indimenticabili della storia del calcio. Addio eterno campione”. Lo scrive su twitter il premier Giuseppe Conte.

Bianchi. “Sono talmente sconvolto che non riesco a parlare. Mi scusi, ma proprio non riesco a parlare”. Così all’Adnkronos Ottavio Bianchi allenatore del Napoli del primo scudetto, nella stagione 1986-87, sulla morte di Maradona.

De Magistris. “È morto Diego Armando Maradona, il più immenso calciatore di tutti i tempi. Diego ha fatto sognare il nostro popolo, ha riscattato Napoli con la sua genialità. Nel 2017 era divenuto nostro cittadino onorario. Diego, napoletano e argentino, ci hai donato gioia e felicità! Napoli ti ama!”. lo scrive su twitter il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Lutto cittadino anche a Napoli, decretato da De Magistris, che propone di intitolargli lo stadio San Paolo.

De Luca. “Unico, irripetibile genialità, il più grande di tutti, il più amato di tutti. Un grande uomo di calcio, un grande uomo di sport che prima del mondo intero, ha fatto innamorare Napoli perché di slancio e senza ipocrisia ha saputo scoprirne e interpretarne l’anima. Ha contribuito a riaccenderne l’orgoglio, unendo generazioni che lo hanno saputo amare, capire e anche perdonare”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ricorda Diego Armando Maradona.

De Giovanni. Ha reso Napoli un luogo vincente Maradona ha reso Napoli “un luogo vincente”. E’ la reazione di Maurizio De Giovanni, scrittore e tifoso della squadra azzurra, alla notizia della morte del campione argentino. “Maradona non è mortale” dice all’Agi, “è un pezzo dell’anima di questa città. Non è vero che è morto: è semplicemente entrato nell’epica di Napoli”. Il giallista, autore delle saghe del commissario Ricciardi e di quella dei Bastardi di Pizzofalcone, definisce Maradona “un grande napoletano che solo incidentalmente non era nato a Napoli”. Dell’incontro con il campione ricorda “un uomo profondamente buono, di enorme fragilità”. “Ha dato a Napoli la prova che con la genialità si può vincere, anche in modo sregolato” conclude de Giovanni, “che il talento, se è enorme, è sufficiente”.

Mancini. “Ho visto Maradona. Addio eterno Diego”. Così il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, ricorda su Twitter Maradona. Il ct azzurro posta anche un video con le prodezze dell’ex capitano del Napoli e della nazionale argentina.

Capello. “Un giocatore straordinario, unico, un talento immenso. Quando si parla della storia del calcio si parla di Pelé in un periodo, di Maradona in un altro e di Messi adesso. Ricordiamolo tra quelli più grandi di sempre”. Così Fabio Capello commenta con l’Adnkronos la morte del Pibe de Oro.

Sacchi. “Stento a crederci, sapevo che era stato dimesso. Se ne va un fenomeno, una buona persona, generosa, che amava il calcio. Uno straordinario protagonista, il più grande in assoluto”. Così Arrigo Sacchi commenta la scomparsa di Diego Armando Maradona. “Ho tre firme con dedica in un pallone – aggiunge Sacchi – sono quelle di Pelè, Di Stefano e Maradona. Diego ha fatto sognare milioni di persone, le sue giocate erano delle imprese per altri. Giocare contro di lui era difficile, e’ stato un giocatore che ha evoluto il calcio. Non è mai stato un individualista, se avessi potuto l’avrei allenato volentieri”.

Conti. “Ciao Grande Diego. RIP”. Con queste parole Bruno Conti sui propri social piange la morte di Diego Maradona, suo grande rivale in tante sfide fra Roma e Napoli e Italia e Argentina, come quella epica dei Mondiali del 1982 in cui l’azzurro divenne ‘Marazico’. Conti non aveva mai nascosto di provare grande ammirazione per l’ex ‘Pibe de Oro’.