Continuano a delinearsi sempre di più ogni giorno che passa i contorni dell’indagine “Odysseus” della procura di Piacenza, la clamorosa inchiesta che ha portato all’arresto (tra custodia in carcere e arresti domiciliari) di sei carabinieri – accusati di reati gravissimi che vanno dallo spaccio all’estorsione, dalla tortura alla ricettazione, passando per arresti illegali, lesioni personali, peculato d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, violenza privata aggravata e truffa ai danni dello Stato – e al sequestro della caserma Levante della città emiliana, oltre al trasferimento dei vertici piacentini dell’Arma.
Una transessuale di origine brasiliana, ma da tempo residente a Piacenza, tramite il suo avvocato ha presentato ai magistrati una richiesta per essere sentita come persona offesa, sostenendo di essere stata minacciata in diverse occasioni dal comandante della stazione Levante, il maresciallo Marco Orlando: “Se non collabori, se non mi dai lavoro, in un modo o nell’altro ti frego e ti rimando in Brasile”, avrebbe detto Orlando alla trans già oltre un anno e mezzo fa, quando il presunto “sistema criminale” sul quale sta indagando la procura emiliana era ancora sconosciuto agli inquirenti. La trans, in un’altra occasione, oltre a essere minacciata sarebbe stata picchiata all’interno della caserma e obbligata a fare sesso dai militari presenti.
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La citta' e' in mano agli extracomunitari ormai,la sinistra non e' stata in grado di fronteggiare il problema che da anni continua imperterrito a peggiorare. […]
Articolo perfetto manca solo il cosiddetto "atto dovuto" nei confronti delle Forze di Polizia! Nei confronti di chi commette reati, anche se recidivo, persiste il
Per Bonazzi: continui a dare ottimi consigli pur votando a sx... peccato che i suoi sodali siano sordi a tutto, come sempre