Inaugurata mostra su Rosanna Chiessi a Bologna

Dal 26 maggio al 16 settembre il MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna) ospita una mostra-ritratto su Rosanna Chiessi, curata da Lorenzo Balbi e organizzata in collaborazione con l’Archivio Storico Pari&Dispari – Rosanna Chiessi, il Comune di Reggio Emilia e la Biblioteca Panizzi.

 
La mostra, la prima dedicata a Rosanna Chiessi dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2016, rappresenta una preziosa occasione per approfondire la storia di una donna che ha rappresentato per Reggio Emilia la spinta alla ricerca artistica e l’attenzione alle suggestioni più rivoluzionarie provenienti da tutto il mondo: dall’arte concettuale italiana, alla poesia visiva, all’arte performativa.
 
Rosanna Chiessi, straordinaria protagonista della scena artistica contemporanea italiana e internazionale, ha trasformato Reggio Emilia in un centro nevralgico per la sperimentazione artistica dagli anni Settanta in poi, portando in città alcune tra le personalità più importanti delle esperienze di ricerca artistica in corso in Italia e all’estero. Fondò la casa editrice Pari&Dispari nel 1971, con cui produsse importanti edizioni grafiche apprezzate a livello internazionale, alla fine degli anni Settanta fu la prima a introdurre in Italia il movimento Fluxus e nei primi anni Duemila strinse legami con il gruppo giapponese d’avanguardia Gutai.
 
La sua attenzione e la sua sensibilità per la ricerca artistica sono raccontate al MAMbo attraverso opere realizzate dagli artisti con cui Rossana Chiessi intrattenne legami, opere simbolo, reperti iconici, fotografie, video, edizioni numerate e libri d’artista.
 
In mostra, inoltre, sono presenti due dei 54 album contenenti migliaia di fotografie riordinate e commentate dalla stessa Chiessi, digitalizzati e pubblicati online dal servizio Fototeca della Biblioteca Panizzi, a cura di Laura Gasparini.
 
L’esposizione intende omaggiare, con rinnovata attenzione, una straordinaria protagonista dell’arte italiana ed internazionale, al cui nome si deve un impegno fondamentale per la conoscenza e la diffusione di alcune delle avanguardie più influenti del secondo Novecento: area concettuale italiana, poesia visiva, Azionismo Viennese, movimenti Fluxus e Gutai, arte performativa. Il progetto consente dunque di riscoprirne l’intensa avventura – per la prima volta in un contesto museale dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2016 – attraverso alcune delle testimonianze più rilevanti della sua attività che, negli anni Settanta, ha trasformato Reggio Emilia e Cavriago in crocevia di correnti artistiche di eccezionale rilievo.
 
Nel suo restare sempre fedele alla dimensione di un’arte prodotta per ricerca e non per redditività di mercato, il profilo di Rosanna Chiessi si sottrae a tentativi di connotazione univoca per la vitale molteplicità di ruoli attraversati in quarant’anni di passione per l’arte contemporanea: gallerista, editrice, promotrice e animatrice pionieristica di eventi divenuti epocali, collezionista, mecenate e scopritrice di talenti. Sopra tutto, la vocazione, intuita in età già matura, a sostenere, spesso nella loro manifestazioni primigenie, le sperimentazioni dei linguaggi artistici più rivoluzionari, in una prospettiva partecipativa di condivisione con la comunità del territorio. In questa apertura mentale, supportata da un’instancabile curiosità anticonformista, risiede forse la cifra più autentica di una donna che ha scelto di vivere la propria quotidianità a stretto contatto umano e creativo con gli artisti, in un intreccio ininterrotto tra arte e vita.
 
Dopo un iniziale interesse verso le vicende del realismo figurativo come gallerista a Reggio Emilia, a metà degli anni Sessanta Rosanna Chiessi entra in contatto con i fermenti sperimentali delle neoavanguardie che iniziavano a diffondersi anche nella provincia italiana, mentre la sua casa inizia a diventare punto di incontro e scambio per i giovani artisti e poeti attivi in ambito emiliano. L’avvicinamento verso l’arte di ricerca, che genererà in lei un irreversibile rovesciamento di approccio verso le produzioni artistiche contemporanee, si compie all’inizio degli anni Settanta dopo l’incontro con Joseph Beuys, che conosce personalmente a Düsserdolf. Dopo la fondazione nel 1971 della casa editrice Pari&Dispari con cui produce edizioni grafiche apprezzate a livello internazionale, per Chiessi inizia un periodo frenetico di incontri e frequentazioni con i principali esponenti dei movimenti artistici di rottura, il cui lavoro all’epoca era pressoché sconosciuto in Italia.
 
A prevalere in lei sin dall’inizio è l’interesse verso l’indagine del gesto e delle sue possibilità espressive tracciate da alcune delle esperienze più radicali di arte performativa, di cui si occupa come promotrice di numerosi eventi e happening. Tra questi, il celebre festival Tendenze d’arte internazionale organizzato a Cavriago nel 1977 e nel 1978, che introdusse per la prima volta in Italia il movimento Fluxus con un concerto diretto da Geoffrey Hendricks, Joe Jones e Takako Saito. In questi anni Chiessi si muove in tutta Europa e stringe amicizia con artisti come Philip Corner, Giuseppe Desiato, Al Hansen, Dick Higgins, Allan Kaprow, Alison Knowles, Urs Lüthi, Hermann Nitsch, Arnulf Rainer, Dieter Roth, Franco Vaccari, molti dei quali vengono ospitati per lunghi periodi nella sua casa-galleria ricavata in una casa colonica nella campagna del piccolo centro in provincia di Reggio Emilia.
 
Memorabili le parole con cui il poeta Emilio Villa, suo stretto amico e mentore, descrisse lo spirito delle sue iniziative: "Rosanna Chiessi per due anni ha alimentato la scena di Cavriago, i moti della fantasia operante, dell’emozione collettiva unanime, in un senso chiaro di caos e ilarità, di ripensamento e di sorpresa: un raduno felice di incursioni a abbracci, con cuore e con ansia di fare".
 
Con entusiasmo Chiessi aderisce alla concezione di arte totale rivendicata da Fluxus, promuovendo esperienze di incontro tra arti poetiche, visive e performative. Da ricordare, per il loro particolare rilievo, il suo sodalizio con artisti e performer come Giuseppe Chiari, Joe Jones, Charlotte Moorman e Nam June Paik che sperimentarono la traduzione di partiture musicali in oggetti visivi e concettuali.
 
Dopo il trasferimento a Capri, dove svolge l’attività di animatrice culturale per la Fondazione Casa Malaparte, nei primi anni Duemila Chiessi si avvicina alle ricerche del gruppo giapponese d’avanguardia Gutai cui si deve il superamento della centralità della composizione figurativa nel gesto pittorico per un ripensamento dell’atto creativo basato sull’esaltazione della fisicità dei materiali e delle azioni corporee insite nel processo artistico. Intenso e duraturo fu il rapporto con uno dei rappresentanti più celebri del movimento, il maestro Shozo Shimamoto, cui nel 2007 dedicò, insieme a Laura Montanari e Giuseppe Morra, la fondazione dell’associazione omonima in Italia e in Giappone, con lo scopo di promuoverne la ricerca, e archiviarne l’intero corpus artistico.
 
In concomitanza con la mostra, per i tipi di Danilo Montanari Editore esce un volume dal titolo omonimo, che costituisce la più ampia pubblicazione disponibile sulla figura e sull’attività di Rosanna Chiessi. Oltre alla prefazione istituzionale di Roberto Grandi (presidente Istituzione Bologna Musei), il libro contiene contributi critici di Lorenzo Balbi, Giordano Gasparini e Fabiola Naldi; un’antologia di testi e omaggi; un’intervista di Giorgio Teggi a Rosanna Chiessi; un omaggio inedito di Rita Lintz; un testo inedito di Ermanno Cavazzoni; interviste inedite rilasciate per l’occasione da Ivanna Rossi e Franco Vaccari; una biografia e una bibliografia aggiornate; apparati con i nomi degli artisti che hanno collaborato con Pari&Dispari e l’elenco degli eventi organizzati dal 1962 al 2015.
 
Artisti in mostra: Rafael Alberti, Eric Andersen, Joseph Beuys, Giulio Bizzarri/Corrado Costa/Bruno Picariello, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Giuseppe Desiato, Al Hansen, Geoff Hendricks, Dick Higgins, Joe Jones, Allan Kaprow, Hyon Soo Kim, Alison Knowles, Urs Lüthi, Jackson Mac Low, George Maciunas, Valerio Miroglio, Charlotte Moorman, Hermann Nitsch, Nam June Paik, Arnulf Rainer, Angela Ricci Lucchi, Dieter Roth, Shozo Shimamoto, Yasuo Sumi, Anne Tardos, Franco Vaccari, Bob Watts.