Le consigliere regionali reggiane Elena Carletti e Maria Laura Arduini hanno presentato un’interrogazione in Assemblea legislativa per chiedere alla Regione Emilia-Romagna di intervenire sulla vicenda di Manifatture di San Maurizio, che il mese scorso ha portato oltre 200 dipendenti – quasi tutte donne – a scioperare contro le condizioni di lavoro imposte da Max Mara Fashion Group nello stabilimento reggiano.
Lo sciopero del 21 e 23 maggio scorsi, il primo dal 1980, ha acceso i riflettori su una situazione denunciata da più parti come “insostenibile”: ritmi produttivi intensi, pressioni individuali, assenza di dialogo sindacale, mancata applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro e, in alcuni casi, anche comportamenti offensivi e sessisti da parte di figure interne all’organizzazione aziendale.
“Siamo al fianco delle lavoratrici, il loro coraggio merita ascolto, rispetto e risposte concrete”, hanno detto Carletti e Arduini: “La Regione non può restare in silenzio. Le lavoratrici hanno competenze altissime e rappresentano un patrimonio per il nostro territorio. Ma senza diritti e dignità, non c’è valore che tenga. Chiediamo che la giunta regionale si attivi per promuovere un tavolo di confronto, coinvolgendo sindacati, Ispettorato del lavoro ed enti competenti”.
Nel testo dell’interrogazione si fa riferimento anche alla legge regionale 6/2014, che tutela l’occupazione femminile e promuove la parità nei luoghi di lavoro. “Chi denuncia condizioni inaccettabili – hanno spiegato le consigliere del Pd – non va lasciato solo. Serve un’azione istituzionale chiara, a difesa del lavoro e della dignità delle persone”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “quali iniziative intenda intraprendere, nei limiti delle proprie competenze, affinché l’azienda garantisca condizioni lavorative conformi ai principi costituzionali e il pieno rispetto dei diritti contrattuali e sindacali e se intenda promuovere un tavolo istituzionale, coinvolgendo le parti sociali, l’Ispettorato territoriale del lavoro e gli enti competenti, per accertare il rispetto delle normative vigenti, dei diritti sindacali e delle tutele delle lavoratrici”.
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