Venerdì 30 ottobre è in programma “L’assenza spettacolare”, una manifestazione nazionale indetta dai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom in ogni capoluogo di regione per chiedere al governo di ripristinare l’operatività del settore dello spettacolo, azzerata di fatto dall’ultimo Dpcm del premier Conte che ha disposto – tra le altre cose – la sospensione degli “spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”, attirandosi forti critiche in particolare dagli addetti del settore e dai sindacati.
In Emilia-Romagna l’appuntamento è a Bologna a partire dalle ore 10 in piazza Roosevelt. La protesta coinvolgerà, nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, tutti i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo, con delegazioni in arrivo da ogni provincia della regione.
“È un errore chiudere teatri e sale cinematografiche”, hanno sottolineato le sigle sindacali organizzatrici: “Luoghi che avevano garantito le misure contro i contagi, la protezione della salute dei lavoratori e degli spettatori. Il settore, obbligato dall’inizio della crisi a fermarsi, deve subire un altro brusco stop che non comprendiamo, soprattutto perché le misure imposte non consentivano il ritorno alla normalità, e comunque davano spazio, a nostro avviso, a un aumento della capienza, ove possibile, mantenendo le condizioni di sicurezza”.
“Chiediamo al governo di ripristinare l’operatività del settore, perché sappiamo che in questi mesi molti teatri sono rimasti chiusi e diverse sale cinematografiche hanno definitivamente chiuso. Il comparto ha la necessità di essere sostenuto, per avere una reale ripartenza e una prospettiva futura. Nel frattempo è necessario garantire un sostegno certo ai lavoratori. In troppi non hanno ancora ricevuto le indennità promesse”.
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Far finta di cambiare affinché nulla cambi... parole profetiche del Gattopardo. Considerando l' esempio virtuoso che si sta attuando in zona stazione, perché non accompagnarvi,
D' accordo!
Mazza da baseball e vedi come si alzava e ora di finirla con tutto questo buonismo