Nel periodo di restrizione degli spostamenti in conseguenza all’emergenza sanitaria Covd19 hanno ordinato lauti pranzi e cene con tanto di primi e secondi accompagnati da vini. All’atto della consegna però accampavano le più disparate scuse per non pagare promettendo di farlo successivamente, senza però mai provvedere.
Secondo quanto starebbe emergendo dalle indagini dei carabinieri della stazione di Guastalla sarebbero numerosi i titolari di ristoranti e pizzerie, con attività tra la Bassa reggiana e mantovana a essere rimasti vittime degli indagati anche se di fatto solo un ristoratore si è rivolto ai carabinieri della stazione di Guastalla denunciando quanto accadutogli lo scorso mese di aprile, quando, ricevuto un ordine per una quindicina di persone di vari primi e secondi accompagnati da vini per un importo di circa 150 euro, si è visto alla consegna non essere saldato del conto.
Il ristoratore si è così rivolto ai carabinieri della stazione di Guastalla e sono state denunciate 10 persone. Si tratta di due coniugi di 58 anni e 53 anni, dei loro 5 figli, aventi un età compresa tra 20 e 31 anni e delle tre compagne dei loro figli di 34, 27 e 30 anni, tutti abitanti a Guastalla che sono stati denunciati alla Procura reggiana con l’accusa di insolvenza fraudolenta e violenza privata ai danni del ristoratore 27enne di Guastalla.
Secondo quanto potuto ricostruire dai carabinieri, relativamente all’unico caso denunciato presso gli uffici della stazione di via Allende, nella tarda mattinata del 9 aprile scorso il ristoratore ha ricevuto un ordine telefonico relativo a pasti di cucina per un importo di € 148,50, composto da sei primi, tre secondi e vini da preparare per 10/15 persone.
Ricevuto il recapito il ristoratore dopo circa un’ora ha provveduto alla consegna venendo ricevuto da due uomini che alla richiesta di pagamento, sebbene fosse stato preventivamente convenuto di pagare in contanti, esibivano una carta di credito che non poteva essere accettata dal ristoratore che vista la non disponibilità al pagamento cercava di allontanarsi, sebbene i due lo avessero rassicurato promettendogli di andare a pagare il dovuto nel pomeriggio.
Vista la ferma decisione del ristoratore di allontanarsi uno dei due interlocutori ha aperto lo sportello afferrando i due contenitori isolanti contenenti parte del pranzo passandoli ad alcuni bambini, facenti parte del nucleo familiare.
Vista la situazione creatasi il ristoratore intimorito ha provveduto alla consegna dell’ordine riuscendo ad ottenere in restituzione i relativi contenitori isolanti. Quindi è riuscito ad andare via notando che veniva spostato un camper nel frattempo posto dietro la sua auto per impedirgli di allontanarsi. Chiaramente quanto consegnato non veniva mai pagato circostanza per cui il ristoratore si presentava ai carabinieri della stazione di Guastalla denunciando i fati. Le indagini dei carabinieri di Guastalla hanno permesso di accertare la responsabilità a carico delle odierne 10 persone che venivano quindi denunciate. Una vicenda che potrebbe essere la punta di un iceberg secondo gli stessi carabinieri che non escludono analoghe condotte insolventi ai danni di altri ristoratori della bassa reggiana e mantovana che tuttavia agli atti della stazione di Guastalla non hanno formalizzato denunce.
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