Già nel 2015 lo stabilimento di Cadelbosco Sopra distrutto questa mattina dalle fiamme era stato interessato da un vasto incendio. All’epoca l’impianto era ancora di proprietà della Idealservice, che nel 2020 ha poi ceduto per un corrispettivo di 16 milioni l’80% della società operante nel mercato del recupero delle plastiche attraverso due centri di selezione secondaria attivi a San Giorgio di Nogaro (Friuli Venezia Giulia) e, appunto, a Cadelbosco. La capacità complessiva dei due impianti era di 200 Kton/a nella selezione della plastica da avviare a recupero e riciclo e di circa 40 Kton/a nel trattamento di rifiuti in plastica per la produzione di Blupolymer (polimero per usi civili).
Nel 2015, oltre ai rifiuti, erano bruciati anche i nastri trasportatori ma l’Arpae, dopo i controlli eseguiti, non aveva rilevato la dispersione di sostante tossiche.
A febbraio di quest’anno era invece esploso, sempre all’alba, il centro raccolta rifiuti di Bragno, frazione di Cairo Montenotte (Savona), di proprietà di Iren, ma ceduta in subappalto proprio a Idealservice. Anche quell’impianto era già stato interessato, in passato, da due incendi, nel 2015 e nel 2018.
Ultimi commenti
bene, cosi' almeno fino al 30 Giugno non potremo PERCEPIRE alcun senso di insicurezza....diciamolo anche a Luca Vecchi, cosi' e' contento.
1. Le celebrazioni religiose spetterebbero alle autorità religiose piuttosto che a quelle civili. 2. Evidentemente i (sedicenti) cristiani non costituiscono più un appetibile bacino elettorale.
E che non ci passi per la mente di voler imitare la passione di Cristo per guadagnarci il Regno dei Cieli!!! Questa visione tenebrosa lasciamola […]