Elezioni, alle regionali finisce 3 a 3

elezioni regionali

Al termine dello spoglio delle schede, alle elezioni regionali si è delineato un pareggio (3 a 3) tra centrodestra e centrosinistra nelle sei Regioni al voto in questa tornata di settembre 2020, la prima post-Covid.

Le partite più scontate alla vigilia hanno confermato le attese: in Veneto il presidente uscente Luca Zaia, alla guida della coalizione di centrodestra, è stato riconfermato a larghissima maggioranza, con una percentuale del 76,8%, staccando nettamente lo sfidante del centrosinistra Arturo Lorenzoni, fermo al 15,7%. In Campania, invece, il governatore uscente Vincenzo De Luca (centrosinistra) si è garantito altri cinque anni alla guida della Regione con il 69,5% dei voti, battendo il candidato di centrodestra Stefano Caldoro, che si è dovuto accontentare del 18%.

Riconfermato anche Giovanni Toti, presidente uscente di centrodestra della Regione Liguria, che ha agilmente superato il 50% dei voti (56,1%): vano, dunque, il tentativo di Ferruccio Sansa, candidato unico del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, attestato al 38,9% dei voti. Una riconferma anche in Puglia, dove il governatore uscente Michele Emiliano (centrosinistra) guiderà la Regione anche nel prossimo quinquennio, dopo aver superato lo sfidante del centrodestra Raffaele Fitto (46,% contro 38,9%).

In Toscana, dopo le incertezze dei sondaggi della vigilia, il centrosinistra ha tirato un sospiro di sollievo grazie alla vittoria del suo candidato Eugenio Giani, che con il suo 48,6% ha consentito di mantenere la storica regione rossa al riparo dall’assalto del centrodestra, rappresentato in questa tornata elettorale dall’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi, staccata di oltre otto punti (40,5%).

Cambio di colore, invece, nelle Marche, dove Francesco Acquaroli del centrodestra (con il 49,1%) è diventato il nuovo presidente della Regione, battendo il candidato del centrosinistra Maurizio Mangialardi, fermo al 37,3%.

In Valle d’Aosta, infine, dove si vota con un sistema elettorale diverso rispetto alle altre regioni, il primo partito del prossimo consiglio regionale sarà la Lega, seguito dal Progetto Civico Progressista (che comprende anche il Partito Democratico), dall’Union Valdoteaine e dal centrodestra orfano del Carroccio (Forza Italia e Fratelli d’Italia).