Dopo 30 anni riapre la Sala Verdi al teatro Ariosto di Reggio Emilia

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Mercoledì 20 aprile riapre la Sala Verdi del teatro Ariosto. Parteciperanno all’inaugurazione: Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura della Regione Emilia Romagna, Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e presidente della Fondazione I Teatri, Annalisa Rabitti, assessora alla Cultura del Comune di Reggio Emilia, Corrado Baldini, vice presidente della Fondazione I Teatri, Paolo Cantù, direttore della Fondazione I Teatri, Giuliana Allegri e Ivan Sacchetti, progettisti.

La Sala Verdi è stata immaginata come uno spazio dedicato alla produzione e alla creatività, all’incontro con le nuove generazioni, pensato per accogliere prove, residenze, ma anche piccole rappresentazioni, laboratori, workshop e concerti. Per la città, si tratta di un altro spazio che potrà essere utilizzato per incontri, conferenze e proiezioni. Sarà autonomo, ma potrà essere anche di supporto ad attività di spettacolo al teatro Ariosto, nella sua funzione più naturale di Ridotto.

Il progetto esecutivo è stato realizzato dagli architetti Ivan Sacchetti e Giuliana Allegri, che hanno seguito negli anni l’intera riqualificazione del Teatro Ariosto, di cui la Sala Verdi costituisce il Ridotto.

Prevede un ambiente semplice, ma attrezzato per spettacoli ed eventi speciali, anche i più diversi tra di loro, in uno spazio non rigidamente impostato a priori, ma di volta in volta modulabile, a seconda delle esigenze e comunque accessibile a tutti. L’ingresso sarà sul lato nord dell’edificio: i circa 240 metri quadrati della sala sono stati pensati per accogliere tra 150 e 200 persone (secondo le norme di sicurezza pre Covid).

I lavori si sono concentrati soprattutto nel rendere la Sala conforme ai criteri di sicurezza e di accessibilità, rifatti gli impianti e riqualificata l’acustica, grazie ad un pavimento in legno e a una controsoffittatura, costituita da un sistema di pannelli appesi, posti a bandiera, intercalati dall’illuminazione realizzata con spot a led. Rifatti completamente i camerini a sud della Sala e i servizi igienici del pubblico sul lato nord. L’atrio di ingresso si basa su elementi contemporanei, soprattutto luce e materiali pregiati: il luogo è caratterizzato da un pavimento in seminato alla veneziana chiaro, una parete di fondo che racchiude l’uscita dell’ascensore e le porte laterali color oro, una controsoffittatura orizzontale staccata dai muri, da cui scenda una lama di luce, due grandi lampadari che interpretano in chiave moderna gli antichi candelieri.

Un milione e 130mila euro l’importo dei lavori – di cui 500.000 finanziati dalla Regione Emilia Romagna e 430.000 dal Comune stesso – che la Fondazione I Teatri, in accordo con l’Amministrazione comunale ha affidato tramite bando al Consorzio Stabile CITEA e, per quanto concerne la fornitura della correzione acustica, previo Avviso esplorativo indagine di mercato e successiva procedura, alla società Decima Srl.