Diga di Vetto, Italia Viva: il tempo delle parole è finito, è ora di passare ai fatti

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Scrivono in una nota Vania Toni e Marco Aleotti di Italia Viva Val d’Enza: “Abbiamo appreso dalla stampa locale dell’interrogazione dove si chiedeva alla giunta regionale se intende intervenire con il ministero, e in generale con le istituzioni competenti, per accelerare l’erogazione di finanziamenti e procedere alla progettazione e realizzazione di opere come la Diga di Vetto.

Il nostro pensiero in merito alla necessita e all’urgenza del grande invaso sull’Enza lo abbiamo esposto pubblicamente e in tante occasioni, sin dalla nascita del nostro partito nel 2019.

E non abbiamo mai cambiato idea, anzi.

La raccolta delle istanze degli agricoltori, dei consorzi di bonifica, delle associazioni di categoria, l’ascolto e il confronto con il territorio in tutti questi anni ha confermato (se mai ce ne fosse stato bisogno) che non è più accettabile nessun tipo di tentennamento da parte degli amministratori locali, provinciali, regionali, e non ci sono alternative alla costruzione di un grande invaso come quello del progetto Marcello, pur con i dovuti adeguamenti tecnici dovute alle normative vigenti.

Il tempo delle discussioni è passato e, sinceramente, non abbiamo intenzione di ripetere i motivi per i quali sosteniamo il Progetto Marcello, un’opera approvata, appaltata, iniziata con tanto di pareri favorevoli dal Ministero dell’Ambiente, dell’Agricoltura, del Lavoro, con tutti i ricorsi al TAR annullati dalla Suprema Corte di Cassazione, per il quale sono anche stati spesi soldi pubblici per un fermo cantiere di diversi anni.

Riteniamo inconcepibile e inaccettabile la risposta dell’assessora Priolo all’interrogazione e la conferma che sono nella fase delle candidature sui progetti da portare avanti in regione.

Progetti per 3,6 milioni di euro per l’ennesimo studio di fattibilità tecnico-economico?

Così come ci risulta quantomeno incomprensibile quanto dichiarato dalla consigliera regionale Pigoni, prima firmataria interrogazione, rappresentante di Azione nel Terzo Polo assieme ad Italia Viva e in fase di federazione, che chiede aggiornamenti ma (di fatto) è in accordo con le scelte della Regione e un iter che non approviamo, come emerso anche durante l’incontro organizzato in campagna elettorale assieme ad Azione Reggio Emilia.

Noi di Italia Viva Val D’Enza non abbiamo intenzione di abbandonare un percorso che ci vede in linea con dati e argomenti documentabili e imprescindibili per raggiungere l’unico obiettivo possibile, concreto e non realizzabile fra 20 anni.

Quello che risulta incomprensibile è che in relazione all’emergenza idrica e alla presenza di un progetto esistente, non lo si prenda in considerazione e si decida di seguire procedure lunghe e dall’esito incerto oltre che lontano a determinarsi”.