Borrelli: a casa anche 1° maggio, serve tempo

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Il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli è intervenuto a Radio Anch’io di Radio 1 questa mattina. A Giorgio Zanchini che gli chiedeva se dopo Pasqua e pasquetta anche il 1 maggio resteremo a casa, Borrelli ha risposto che “credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane” aggiungendo che vi è la necessità di avere “comportamenti rigorosissimi”. Il coronavirus, ha affermato, “cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze” per diverso tempo.

E ancora per quanto riguarda ‘la fase 2’ gli è stato chiesto se può partire dal 16 maggio “Se le cose non cambiano, potrebbe essere così come potrebbe essere anche prima o dopo. Oggi siamo in una situazione stazionaria, bisogna vedere. Sicuramente, il 16 maggio è un periodo di tempo lungo. Da qui al 16 maggio potremmo avere risultati positivi che ci consentirebbero di aprire la fase 2” ma “la decisione va presa dagli esperti che stanno coordinando dall’inizio dell’emergenza la parte tecnico-scientifica”. Ha detto Borrelli “Siccome c’è la possibilità di ritorno” del contagio, “bisogna usare misure forti e precauzionali. Per questo non mi voglio sbilanciare su aperture e modalità”.

2 settimane prima che scendano i contagi. E’ ancora plateau. I numeri dell’epidemia di Covid-19 in Italia ci descrivono un trend che si sta infatti sostanzialmente stabilizzando di giorno in giorno, con la conferma di un rallentamento dei nuovi casi. Ma perchè la curva epidemica segni l’attesa inversione di tendenza, ovvero inizi ad evidenziare una sostanziale diminuzione di contagi, secondo gli epidemiologi bisognerà attendere almeno 1-2 settimane ancora. Solo dopo Pasqua, se non a maggio, si potrà dunque pensare all’avvio della ‘fase 2’ di riapertura del Paese, ma sempre, è il monito degli esperti, con estrema cautela e un criterio di gradualità.
Da qualche giorno, ha sottolineato il commissario Angelo Borrelli alla conferenza stampa della Protezione civile, “cioè almeno dal 27 marzo, stiamo assistendo ad una serie di valori che si stanno stabilizzando”.



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